Vendeva video porno della figlia 15enne in cambio di soldi e buoni spesa, condannata la madre a 4 anni e 10 mesi
Vendeva online i video pornografici di sua figlia 15enne la 44enne di Torino condannata a quattro anni e dieci mesi di carcere con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e produzione di materiale pedopornografico. Il caso era stato denunciato a marzo 2020 dall’associazione antipedofilia “La caramella buona”, con madre e figlia intervistate anche dalla trasmissione Le Iene su Italia1. La donna in aula ha sempre respinto le accuse che, ricorda l’avvocato Stefano Freilone, «sono state anche ridimensionate dalla figlia stessa, che è tornata a vivere con la madre». La ragazza non si è costituita parte civile nel processo con rito abbreviato.
Tra novembre e dicembre 2019, su social come Badoo e Periscope erano stati pubblicati video anche con scene sessualmente esplicite della ragazza, in cui a volte compariva il fidanzato di 17 anni e la madre della 15enne. In un filmato in diretta si sentiva anche la voce della 44enne che interveniva per dire alla figlia che stava riprendendo anche la sorella di 11 anni, ma non le avrebbe mai chiesto di smettere di girare. Alle Iene la donna si era detta pentita, ma di aver assecondato sua figlia perché «troppo sua amica». Secondo la procura di Torino, la donna aveva spinto e favorito che la ragazzina si iscrivesse a una serie di social dedicati a incontri e scambio di immagini porno. In un caso la 44enne avrebbe anche venduto il video di una scena di sesso tra sua figlia e il fidanzato a un uomo per 1.500 euro. In altri casi avrebbe accettato anche buoni spesa su Amazon.
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