Napoli, il padre di Alessia Neboso: «Mia figlia voleva solo una taglia di seno in più e invece ha trovato la morte»
Salvatore è il padre di Alessia Neboso, la ragazza di Napoli morta dopo un’operazione di chirurgia estetica al seno. In un’intervista a Il Mattino oggi racconta la storia dell’intervento e le sue conseguenze: «Mia figlia è stata operata l’11 settembre in una clinica privata ed è stata dimessa il pomeriggio del giorno stesso. Secondo i medici l’intervento chirurgico al seno era andato bene. Durante le visite di controllo le era stato riscontrato un ristagno di liquidi. Una settimana dopo ha cominciato a sentirsi male», esordisce nel colloquio con Melina Chiapparino. Quando la moglie ha contattato la clinica «inizialmente siamo riusciti solo a ottenere una visita in videochiamata. La clinica non era operativa perché era il giorno di San Gennaro. Alla fine hanno acconsentito lo stesso a visitarla».
La storia
Alessia Neboso aveva avuto febbre, vomito ed era senza forze. Il 20 settembre dopo un’altra visita è stata trasferita nella casa di cura ad Acerra. «A mia moglie non è stato consentito entrare. Lì è stata operata. Il 21 settembre ci hanno detto che non ce l’avrebbe fatta». Secondo Salvatore Neboso «ci sono molte cose che non abbiamo saputo e che non dovevano accadere. Alessia è stata trasportata con un’auto e non con un’ambulanza in clinica. Non abbiamo avuto chiarimenti sul tipo di assistenza che ha ricevuto in clinica e quale problema fosse insorto per indurla a stare così male». Il padre ricorda che la figlia era una ragazza sana e in forma. «Io, mia moglie, il fratello e la sorella di Alessia vogliamo tutti la verità. Vogliamo che siano controllate le telecamere della casa di cura. Pretendiamo giustizia. Mia figlia voleva solo una taglia di seno in più. E invece ha trovato la morte.
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