Migranti, Meloni accoglie la proposta di collaborazione di Macron «con grande interesse». Ma Salvini riaccende la polemica: «Da Parigi tante chiacchiere»
«Accolgo con grande interesse la proposta di collaborazione del presidente francese Emmanuel Macron in tema di contrasto all’immigrazione illegale. È evidente che Italia, Francia e Ue debbano agire insieme per sostenere gli Stati di origine dei migranti e per aiutare gli Stati di transito a smantellare le reti criminali di trafficanti di esseri umani. È la direzione che il governo italiano ha già intrapreso e che vuole perseguire insieme alle istituzioni europee e ai propri alleati europei». Così Giorgia Meloni, in una nota diffusa la sera del 24 settembre. Poco prima, parlando con una tv francese, Macron ha invitato, tra le altre cose, «a non lasciare gli italiani da soli» a gestire l’emergenza migratoria. E il momento di distensione tra Palazzo Chigi ed Eliseo è suggellato da una dichiarazione esplicita che il francese ha fatto su Meloni: «Voglio lavorare con la presidente del Consiglio italiana, perché lei ha fatto una scelta forte, che non era quella di qualche mese fa». Ma il capo dell’Eliseo ha anche criticato, senza fare nomi, una parte di politici che fanno parte dell’esecutivo italiano: «Noto che nella sua maggioranza ci sono quelli che danno risposte semplicistiche e nazionaliste».
Riferimento alla Lega di Matteo Salvini? Forse. Certo è che il segretario del Carroccio, su Rete 4, ha lanciato messaggi polemici proprio in direzione della Francia: «Oggi Macron è buono, solidale e generoso, non come Salvini. Ha detto che la Francia non puà ospitare tutta la miseria del mondo. L’avessi detto io, mi avrebbero aperto tre processi. Peccato che lo dice ma non lo fa». E ancora, sempre Salvini: «Le nostre sono le frontiere dell’Europa. Quindi dai francesi, dai tedeschi e dalla Commissione europea mi aspetto collaborazione: uomini, navi, mezzi per proteggere i nostri confini. Invece da Berlino, o da Parigi e da Bruxelles arrivano solo tante chiacchiere». Sulla Germania, il segretario della Lega ha detto che gli «girano le scatole» poiché il governo tedesco «finanzia alcune Ong che portano i migranti in Italia, non a Berlino, e poi ce li troviamo a bivaccare a Milano, Roma, Torino e Palermo». E infine, Salvini ha riservato una stoccata anche a Richard Gere, testimone nel processo che sul caso Open Arms: «Io vado a testa alta in quel tribunale perché nel mio Paese si entra se si ha il permesso di entrare. A Richard Gere dirò, con il sorriso sulle labbra, che siccome lui ville e milioni ne ha, se gli piacciono gli immigrati clandestini ne può ospitare quanti ne vuole nel suo Paese e nelle sue ville».
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