Adamo Guerra scomparso e finito in Grecia, sarà processato a Ravenna per violazione degli obblighi familiari
Il caso di Adamo Guerra, il 57enne ritrovato in Grecia dopo aver simulato il suicidio dieci anni fa, approderà a processo davanti al Tribunale penale di Ravenna. Dovrà rispondere di violazione degli obblighi di assistenza familiare dopo essersi allontanato di casa, sottraendosi di fatto ai doveri derivanti dalla responsabilità genitoriale in qualità di ex coniuge della moglie Raffaella Borghi. È stata proprio quest’ultima a far emergere il caso pubblicamente nei giorni scorsi, denunciando l’accaduto al programma Chi l’ha visto. La citazione in giudizio della Procura – risalente al 2019, ma rinviata a gennaio perché l’imputato era irreperibile – nasce da un fascicolo aperto in seguito alla querela che l’ex moglie del 57enne fece a settembre 2016 presso i carabinieri di Imola, in provincia di Bologna. All’epoca la donna dichiarò che l’ex marito scomparso era stato rintracciato in Grecia e lo denunciò per non aver provveduto ai suoi obblighi familiari.
La vicenda
In un primo momento era emerso che Guerra aveva finto un suicidio il 7 luglio 2013 lasciando ai familiari e a un collega tre lettere, ritrovate dai suoi genitori pochi giorni dopo. «Ciao mamma e papà, non ho molte parole da dire, ma purtroppo è andata sempre male. E adesso è arrivato il momento di farla finita», scrisse in una di queste. L’ex moglie, poi, solo in questi giorni, avrebbe scoperto che in realtà si trovava in Grecia e – mostrandosi sconvolta a Chi l’ha visto – ha dichiarato: «Non è un umano. Non è un uomo. Non è un padre». Successivamente è, invece, risultato che la signora Borghi sapeva tutto, tanto che nel 2016 lo querelò. Ieri sempre al programma della Rai ha chiarito: «Dopo una segnalazione di Adamo in Grecia, ho contattato nel 2019 e nel 2021 il Consolato italiano ad Atene per avere conferma della sua presenza sul territorio greco e mi è stato risposto che lì non c’era nessuna traccia di lui».
Il processo
Secondo quanto risulta, infatti, l’ex moglie era stata avvisata che il 57enne era stato fermato per un normale controllo già qualche anno prima, tra la fine del 2014 e il 2015. Una volta identificato affermò di non volere entrare più in contatto con i parenti in Italia. Ora, però, la giustizia italiana sta facendo il suo corso e la Procura di Ravenna procederà contro Adamo Guerra. Martedì scorso c’è stata un’udienza davanti alla giudice Antonella Guidomei che per un’incompatibilità legata a una questione formale del precedente avvocato d’ufficio dell’uomo, ha rinviato tutto a gennaio. Raffaella Borghi e le figlie si costituiranno parte civile.
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