«Ti uccido, ti taglio la testa»: le minacce di un padre al figlio che aveva rivelato di essere gay. Arrestato dopo anni di violenze (anche) alla moglie
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«Tu sei gay, pubblicherò tutte le tue foto da travestito su Facebook, ti renderò la vita impossibile». E ancora: «Io ti ammazzo, ti taglio la testa». Autore di queste parole è un uomo di 57 anni, di origini macedoni ma residente a Foggia, che ha così minacciato di morte il figlio ventenne che aveva fatto coming out rivelando la propria omosessualità a entrambi i genitori. La madre – attualmente affetta da una grave patologia – ha tentato invano di intervenire e difendere il figlio, raccogliendo, però, altrettante minacce: «Non vali niente, ti uccido», le avrebbe detto. In seguito alle indagini della polizia, l’uomo è stato arrestato. La vicenda è, infatti, solo la punta dell’ice berg di una storia familiare vittima di violenza fisica e psicologica più ampia e complessa. L’inferno per madre e figlio ha, infatti, raggiunto il culmine nel novembre 2022 quando le autorità sono intervenute a casa dell’indagato a seguito di una segnalazione.
Una storia familiare violenta
In quell’occasione il ventenne raccontò che il padre aveva aggredito fisicamente entrambi, minacciandoli con un coltello e abusando verbalmente di entrambi. La madre, inoltre, riuscì a confessare di essere vittima di maltrattamenti da parte del marito da diversi anni. Secondo quanto ricostruito nelle indagini, l’uomo faceva spesso consumo di alcol e non era raro che rientrasse a casa ubriaco e aggressivo per poi riversare la propria violenza fisica e verbale contro la moglie e il giovane figlio. In più occasioni ha procurato loro lesioni e contusioni. Secondo il pubblico ministero che ha richiesto la custodia cautelare in carcere per il 57enne, i comportamenti dell’uomo «consentono di ritenere che non abbia alcuna capacità di autocontrollo e che continuerà a reiterare la condotta nei confronti della moglie e del figlio senza esitazione e nonostante l’intervento delle forze dell’ordine». Non a caso, ha sottolineato il pm, «l’indagato non ha interrotto la sua condotta neanche in considerazione delle gravi condizioni di salute della moglie».
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