No! Raggi laser e colore blu non c’entrano con gli incendi a Maui nelle Hawaii
Abbiamo già visto come gli incendi a Maui nelle Hawaii hanno scatenato la fantasia del teorici del complotto. Raschiando il barile delle condivisioni Facebook (per esempio qui e qui) giungiamo stavolta alla solita storia dei raggi laser e degli oggetti dipinti di blu per evitare di essere colpiti.
Per chi ha fretta:
- Alcuni complottisti teorizzano l’uso di armi laser per appiccare gli incendi a Maui, dove i Vip userebbero il colore blu per riparare le proprie abitazioni.
- Queste narrazioni si basano sul cherry-picking, ovvero sul selezionare solo immagini che confermano la tesi.
- Abbiamo visto in particolare come queste tesi non trovino fondamento nemmeno per le foto riguardo a tetti e ombrelli blu.
Analisi
C’è chi si limita a condividere delle clip, altri aggiungono congetture in merito a Vip che avrebbero coperto di blu i tetti delle proprie abitazioni a Maui per non venire colpiti, come nel caso della villa della presentatrice americana Oprah Winfrey:
Ma perché è dal 2022 che a maui ,hawaii,le ville delle celebrità hanno tutte il tetto blu ?
Tra tutte le immagini di oggetti blu hanno colpito soprattutto quelle degli ombrelli:
Raggi laser e colore blu
Sul perché la teoria sui raggi laser a Maui sugli oggetti blu salvati dagli incendi fosse infondata si sono pronunciati già diversi colleghi. Segnaliamo in particolare l’analisi di Tom Norton per Newsweek. La teoria degli oggetti blu è stata diffusa soprattutto su Twitter dal noto account complottista Wall Street Apes, il quale mostra da diverse angolazioni il tetto blu della casa di Oprah:
Il problema è che la casa di Oprah si trova Lahaina, località non interessata dagli incendi. Ma la casa che si vede nella prima immagine in oggetto riguarda persino un’altra proprietà su un’altra isola hawaiana, come è possibile constatare in questo sito dedicato alle Hawaii che colloca l’abitazione in un’altra aera non interessata dagli incendi, «sul laghetto di Kupeke, sulla costa sud-orientale di Molokai, nell’idilliaca Puko’o»:
Del resto è possibile vedere anche edifici col tetto di altro colore, che lo stesso appaiono intatti in mezzo alle macerie, come è possibile vedere in una immagine scattata da Patrick T. Fallon per l’agenzia Getty Images (fonte a maggior risoluzione qui).
Il “mistero” degli ombrelli blu
Lo stesso discorso vale per auto, ombrelli blu, eccetera. Chiunque puà fare cherry picking cercando solo le foto che soddisfano la narrazione, trascurando tutte le altr. Niente evidenze di raggi laser e colore blu dunque. Effettivamente qui il vero mistero è quale sarebbe la legge fisica che spiegherebbe, non solo l’arma energetica in questione, ma come dovrebbe discriminare certi colori rispetto ad altri.
Come ha spiegato l’ingegnere Scott Savitz ai colleghi di Politico, «puntare un laser su un oggetto gli darà energia, indipendentemente dalla lunghezza d’onda del laser e del colore dell’oggetto. […] nessuno potrebbe appiccare un incendio con un piano per bruciare solo colori specifici [anche l’economia di un’arma del genere risulta incomprensibile, Nda]. Se qualcuno volesse appiccare un fuoco – continua Savitz -, versare un liquido infiammabile sulle foglie morte avrebbe molto più senso che usare un laser».
Come spesso accade nelle teorie di complotto che nascono e si diffondono nel Web, tutto parte dalla inconsapevole ignoranza delle complessità di un fenomeno, conosciuto solo mediante foto e immagini trasmesse dai media. È un fenomeno ben noto come effetto Dunning-Kruger.
È normale che alcune strutture, alberi o persino ombrelli non si accendano quando tutto il resto intorno a loro lo fa – ha spiegato Michael Gollner, professore associato di ingegneria meccanica all’Università della California, Berkeley ai colleghi di Politico -. I fuochi possono “saltare” da un posto all’altro tramite braci volanti, chiamate anche tizzoni.
Conclusioni
Abbiamo visto che tutte le affermazioni su raggi laser a Maui e l’uso del colore blu per mettersi al riparo non hanno fondamento. Tutto si basa sulla inconsapevole ignoranza della complessità di un fenomeno come gli incendi che investono aree così vaste.
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