Mosca nega la morte di Viktor Sokolov. Il volto dell’ammiraglio appare in collegamento video
La Russia non conferma la notizia della morte del comandante della Flotta russa del Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov, annunciata ieri dalle forze ucraine a Rbc-Ucraina. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha dichiarato di non avere informazioni sull’uccisione rivendicata dal nemico. Il mistero attorno al presunto decesso si è infittito quando l’agenzia statale russa Ria Novosti ha diffuso il video di una riunione di alti ufficiali svoltasi oggi, 26 settembre, in cui compare proprio Sokolov. Tuttavia la sua presenza non è fisica, ma telematica: il suo volto è stato mostrato in collegamento video, mentre ascoltava un discorso del ministro della Difesa Sergei Shoigu.
Al momento non è possibile verificare se la clip sia stata registrata precedentemente alla morte annunciata da Kiev. Anche il Comando delle Operazioni Speciali ucraino è intervenuto, attraverso un comunicato diffuso su Telegram: «Come sapete, 34 ufficiali sono stati uccisi in un attacco missilistico al quartier generale della flotta russa del Mar Nero. Le fonti disponibili affermano che il comandante della Flotta del Mar Nero era tra i morti. Molti non sono ancora stati identificati a causa della frammentazione dei corpi. Poiché i russi sono stati costretti a pubblicare urgentemente una risposta con Sokolov presumibilmente vivo, le nostre unità stanno chiarendo le informazioni. Questo fa parte della procedura di raccolta dei dati sui risultati dell’operazione». Come scrive Meduza, sulla questione della morte di Sokolov non sono ancora arrivate conferme o smentite da parti terze.
Chi era Viktor Sokolov
La figura di Sokolov è nevralgica per il conflitto: plurimedagliato comandante della Flotta del Nord e direttore dell’Accademia Navale Kuznetsov, da agosto 2022 ha sostituito l’ammiraglio Igor Osipov nella guida della Flotta del mar Nero. La notizia della sua presunta morte ha fatto tanto scalpore per il significato che si trascinerebbe dietro. Ovvero che la Crimea occupata non è più così sicura per i militari russi.