La denuncia della Corea del Nord: «Gli Usa vogliono attaccarci, siamo sull’orlo della guerra nucleare»
Il mondo è sull’orlo della guerra nucleare. L’ennesimo inquietante segnale su un possibile incidente alla centrale ucraina di Zaporizhzhia o su un esecrabile «colpo di testa» di Vladimir Putin? Macché, l’allarme arriva dall’Asia orientale, e a lanciarlo è stato oggi dal pulpito del Palazzo di Vetro l’ambasciatore all’Onu della Corea del Nord: «La penisola coreana è in una situazione esplosiva, sull’orlo di una guerra nucleare», ha tuonato Kim Song. Per scelta di Pyongyang? Certo che no. Secondo l’ambasciatore le responsabilità sarebbero dei rivali della Corea del Sud e, andando alla radice, dei loro principali sostenitori, gli Usa. Da quando è al potere, a maggio 2022, il presidente sudocoreano Yuun Suk Yeol ha impostato, per Pyongyang, una «politica umiliante e da tirapiedi di dipendere da forze esterne». E l’intento di quelle forze esterne è cristallino: «Gli Usa stanno muovendo ora verso la fase pratica di realizzazione del loro sinistro disegno di provocare una guerra nucleare, dispiegando per la prima volta da decenni sottomarini e bombardieri nucleari strategici con testate nucleari all’interno e attorno alla penisola coreana», ha accusato Kim Song. Il riferimento sarebbe alla formazione da parte degli Usa del cosiddetto Nuclear Consultative Group, formato dagli Usa per agevolare la cooperazione militare e lo scambio di informazioni trilatere con Corea del Sud e Giappone. Ma per il regime di Kim Jong-Un, il reale obiettivo della strategia americana sarebbe «la pianificazione, operazione ed esecuzione di un attacco nucleare preventivo contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea», alias Corea del Nord. Questione di punti di vista.