Migranti, l’Eliseo conferma l’intesa Macron-Meloni: «C’è oggi una visione condivisa»
Dopo gli inciampi diplomatici, i viaggi rimandati, i faccia a faccia formali e pure informali. Tra Francia e Italia oggi c’è «una visione condivisa della gestione della questione migratoria». Lo hanno riferito fonti dell’Eliseo nel corso di un briefing consacrato al prossimo vertice Med 9 a Malta di venerdì. Al quale Roma e Parigi andranno compatti, come anche ai prossimi appuntamenti europei (il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale in programma a Bruxelles il 26 e 27). Questo perché – a detta del Palazzo francese – «da soli gli Stati membri non possono gestire la questione migratoria». Né la Francia, né l’Italia. E poi la premier Meloni, dall’ultima crisi di Lampedusa, l’isola che da metà settembre ha dichiarato lo stato d’emergenza di fronte all’eccezionale ondata, «si gioca la carta del sostegno europeo», sottolinea Parigi. Questo fa di lei una leader europea agli occhi della presidenza francese? «Ha fatto la scelta di un approccio europeo coordinato per rispondere alla questione migratoria sulle coste italiane», dice l’Eliseo. E questo nonostante alcune voci – anche all’interno dell’esecutivo italiano – sostengono che quella dei migranti «è una questione nazionale che può essere risolta su basi nazionali». Le fonti presidenziali francesi hanno inoltre ricordato la missione di Meloni da Macron, lo scorso giugno, quando il leader francese evocò i profondi legami di amicizia che legano i due Paesi. «Un’amicizia – puntualizzano a Parigi – che permette talvolta di far vivere controversie ma anche accordi, ma in un quadro sempre rispettoso».
I prossimi passi (comuni)
Il dossier migranti sarà al centro della prima sessione del vertice – che riunisce Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Cipro, Malta e da due anni anche Slovenia e Croazia – che affronterà il tema degli investimenti e della cooperazione con i Paesi del del vicinato Sud. E la presidente del Consiglio vuole arrivarci con una «posizione comune e coesa». Lo ha ribadito lei stessa in una lettera inviata ai 9 Paesi interessati. Messaggio, questo, recepito da Parigi che nel corso del briefing di oggi, fonti vicine al presidente Emmanuel Macron hanno sottolineato, come a Malta l’asse Roma-Parigi arriverà con una «posizione comune e proposte concrete». Il «primo atto della strategia – precisano a Parigi – intervenire con i Paesi d’origine, lavorare con loro, per prevenire questi flussi che poi transitano dalla Tunisia». Secondo atto: «Lavorare con la Tunisia per fermare le partenze e smantellare le filiere di trafficanti di esseri umani». E, infine, il terzo atto riguarda il «rafforzamento dei controlli in mare», mentre il quarto è relativo all’esame del diritto d’asilo che deve avvenire, sottolineano le fonti francesi, «nel Paese di arrivo, con un rafforzamento dei mezzi a disposizione nei cosiddetti hotspot», come prevede il Patto asilo e immigrazione attualmente in fase di negoziazione a Bruxelles. Una strategia, puntualizzano le fonti, ampiamente evocata dal ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, nel corso della sua recente visita a Roma dall’omologo Matteo Piantedosi e anche ieri da Macron e Meloni a Roma, dopo la cerimonia civile in omaggio all’ex presidente Giorgio Napolitano.
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