Santoro sulla lista pacifista alle Europee: «Così Schlein e Conte dovranno parlare di guerra: lei prigioniera del Pd, i 5s in imbarazzo sull’Ucraina»
Alle prossime elezioni Europee Michele Santoro conferma che presenterà una lista di ispirazione pacifista, con l’obiettivo almeno di portare il tema della guerra in Ucraina nel dibattito della campagna. Ospite a Otto e mezzo da Lilli Gruber, il giornalista ha ribadito che si tratta di una «iniziativa collettiva, che non è una lista Santoro ma che prende corpo da un appello fatto da Raniero La Valle e Michele Santoro. L’obiettivo è quello di fare in modo che nella prossima campagna per le elezioni europee la guerra non sia un argomento secondario. Siamo convinti che se non entriamo in campo noi gli altri partiti, compresi quelli più sensibili al tema, non parleranno di quella che è la principale ragione di ciò che sta succedendo in Europa, cioè la guerra».
Sulla collocazione, Santoro ci tiene a mettere in chiaro che «non vogliamo fare un partito di sinistra ma una lista che affermi la centralità della pace. Se non si ottiene, tutte le proposte e le promesse di sviluppo sono chiacchiere, boiate destinate a naufragare; il governo non arriverà al panettone. Meloni non se ne occupa, spero che gli italiani se ne accorgano». Certo non sarà facile già superare lo scoglio della raccolta delle firme indispensabili per presentare la lista. Santoro non dà nulla per scontato e garantisce che è disposto a raccogliere le firme una a una: «Un tema che mi è stato proposto da piccoli partiti che vogliono partecipare alla nostra iniziativa è: come farai a presentare una lista alle europee senza le firme? Dicendo che loro hanno le firme e che possiamo scendere a patti. Ma non hanno capito niente: io le firme le raccolgo una per una, altrimenti vuol dire che non c’è nel Paese una spinta che vuole una presenza come la nostra. Per noi è quasi come un diritto di tribuna che vogliamo affermare per un’opinione pubblica che non ha rappresentanza».
L’ambizione della lista pacifista secondo Santoro è innanzitutto costringere gli altri partiti, almeno quelli «sensibili al tema», a parlare della guerra in Ucraina. Altrimenti, spiega il giornalista, non lo faranno. E non mancano le bordate, a cominciare dalla segretaria del Pd: «Schlein è prigioniera di un partito che non la pensa come lei. Non ci sono stati momenti di dibattito seri sulla guerra in Ucraina, né siamo stati chiamati noi critici a parteciparvi. Non so se lei controlli il partito o il contrario. Temo che il tema della guerra sia per lei imbarazzante. Se avrà un qualcuno in campagna a parlarne, sarà costretta a parlarne». Non va meglio il giudizio sul partito guidato da Giuseppe Conte: «I 5s senza un pungolo esterno, non parleranno della guerra, perché anche per loro è imbarazzante. Così come è emerso sul tema dell’immigrazione».
Leggi anche:
- Michele Santoro e la lista per le europee. Stasera alla festa del Prc, tra una settimana l’assemblea per lanciare il progetto
- Michele Santoro prepara la lista pacifista per le Europee? L’idea “arcobaleno” spinta anche dai sondaggi
- Appello di Michele Santoro a Mattarella: «Trattati come criminali. Da Fnsi e Odg silenzio assordante»