Caso Tidei, il post della preside presunta amante del sindaco di Santa Marinella: «Gogna mediatica su di me, sono la figura ideale per uno scandalo»
Una delle presunte amanti del sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, – il primo cittadino al centro delle cronache per aver denunciato alla procura di Civitavecchia il video diffuso a sua insaputa che lo ritrae mentre consuma un rapporto sessuale con due donne – rompe il silenzio. E lo fa con un post su Facebook, cancellato poche ore dopo. «Adesso basta! Sono giorni che mi riportano che sui social e sui media si cerca di associare il mio nome e quello di altri in merito a delicati affari giudiziari e vendette rispetto alle quali sono assolutamente estranea», scrive V. S puntando il dito – come riporta il Corriere della Sera – contro la gogna mediatica di cui ritiene di essere vittima. Si tratta di una dirigente scolastica di un liceo cittadino, finita anche lei al centro dell’attenzione in merito al caso Tidei.
Il caso Tidei nasce da un filmato che sarebbe stato ripreso durante le intercettazioni video-ambientali nella sala riunioni del sindaco, dopo che aveva denunciato un presunto giro di corruzione che vedrebbe coinvolti alcuni consiglieri di opposizione. Al centro della querela c’è il ristoratore del litorale, Fabio Quartiere, che guida i locali “L’isola del pescatore” e “Pino al mare” a Santa Severa (una frazione di Santa Marinella). Tidei lo aveva accusato di tentativo di corruzione nei suoi confronti in cambio di permessi per aprire un albergo nella sua struttura. Dopo che gli avvocati di uno degli indagati hanno fatto richiesta degli atti d’indagine, i filmati hanno iniziato, però, a circolare anche nelle chat della città.
«Sono la figura ideale per uno scandalo»
«Non c’è più logica né rispetto per alcuno. Molti adorano giocare con parole e allusioni. Tutti sanno che ho costruito con preparazione e fatica la mia posizione e che lavoro senza sosta per rendere le scuole di Santa Marinella e Cerveteri fiore all’occhiello del territorio. Sono vicina a tutti gli alunni e le famiglie, soprattutto le più deboli. Tutta la mia vita è stata dedicata all’impegno sociale, volontario: non mi interessano soldi né cariche, tra l’altro più volte da me rifiutate», scrive la donna oggi. «È ovvio che sono la figura ideale per uno scandalo. Il vero problema è che la mia famiglia, semplice e che è sempre vissuta nel rispetto degli altri e per gli altri, sta vivendo un momento durissimo», aggiunge.
La consulenza al marito e la raccomandazione del figlio
La dirigente in questione era finita anche lei nelle indagini per un’intercettazione, poi giudicata dagli inquirenti senza rilevanza penale, in cui sembrava emergere che suo marito avrebbe trattato con Tidei l’affidamento di un incarico come esperto informatico. «Mio marito è uno stimato professionista, integerrimo e leale, non ha mai ricevuto un euro né un incarico di qualsiasi tipo da nessuno (e questo è facilmente dimostrabile). Il suo rigore morale è noto e comprovato», chiarisce V.S. La preside fa luce anche sulla (mai realizzata) raccomandazione di Tidei per il figlio: «Posso dirlo con orgoglio, mio figlio è sempre stato un’eccellenza in tutto: studio soprattutto ma anche sport e volontariato (ha preso il gene dell’impegno gratuito). A 24 anni ha potuto scegliere il lavoro tra tante proposte in virtù del suo curriculum accademico e per le sue innate competenze».
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