Feltri, l’operazione al polmone con il robot e il tweet sulla morte: «La ripresa è un calvario»
«Dio buono si fa fatica anche a morire. Non ce la faccio». Poche parole pubblicate da Vittorio Feltri in un tweet, ma sufficienti a far temere per la sua salute. Il post su X è di un paio di giorni fa, e a quello ne sono seguiti molti altri, segno che il direttore di Libero è vivo e in salute. Ma sul motivo che lo ha portato a scrivere quella frase aleggiava il mistero, almeno fino a questa mattina, 1 ottobre, quando il giornalista ha risposto stizzito alla domanda di Cesare Zapperi per il Corriere della Sera: «Ma io scrivo in italiano, cos’è che non si capisce?». «È una constatazione che faccio da quando sono al mondo», continua Feltri, «a volte si fa fatica anche a morire. Ma io voglio tutt’altro. Io rinuncio a morire. Mi sembra chiaro. Col c… che voglio andare all’altro mondo».
September 29, 2023
Il piccolo intervento
Poi, Feltri entra nel merito della domanda. «Un paio di settimane fa sono stato sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico. In sé nulla di grave, ma la ripresa è un calvario per chi come me ha 80 anni. Ho perso le forze, devo recuperare le energie e i tempi di recupero sono lenti. Ma io mica mollo». Prosegue: «L’anno scorso ho avuto un versamento polmonare. Nella zona del polmone sinistro mi è rimasto un grumo che mi procurava qualche problema. Mi sono affidato ancora una volta alle cure di Giulia Veronesi [la figlia di Umberto, ndr]. Mi ha operato con un robot. In sala operatoria non mi sono accorto di nulla. È stato subito dopo che ho avvertito il peso dell’operazione».
La degenza
Il direttore di Libero racconta poi della degenza: «Rimanere bloccati a letto, avvertire la mancanza di forze. Non riuscire a stare in piedi non è una bella sensazione. A quest’età, poi, i cattivi pensieri vengono spontanei». Ma il processo di guarigione non gli ha impedito, racconta, di scrivere per il giornale, anche se non dalla redazione. «Per ora non ce la faccio. Ho ancora un’autonomia limitata. Ma tra una settimana, al massimo una decina di giorni, torno alla mia scrivania. Io senza giornale non so stare». Ad ogni modo, Feltri è pronto a tornare: «Comincio a stare meglio e l’umore è già cambiato. Mi dovranno sopportare ancora per un po’».
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