Dove finiscono i cellulari rubati: il viaggio dei telefoni dall’Italia al Nord Africa
Dove finiscono i cellulari rubati? Dalle indagini approfondite fatte dalle autorità su due furti avvenuti nell’arco dell’ultimo anno emerge una rotta molto ampia che dal centro di Torino porta dritta in Marocco. A rivelarlo è l’edizione torinese di la Repubblica, che parte da un furto – avvenuto nella notte tra lunedì 26 e martedì 27 settembre dello scorso anno – di alcuni ladri che hanno fatto irruzione al Cannavacciuolo bistrot in via Umberto Cosmo di Torino. In quell’occasione portarono via uno smartphone, due computer, e sette tablet per un valore complessivo di 8 mila euro. Oltre a quattro bottiglie di champagne e poche decine di euro in contanti. Il giorno seguente, il direttore del ristorante ha fatto immediatamente denuncia.
Verso il Marocco con i pullman
Iniziate le indagini, due giorni dopo è emerso che uno dei tablet è stato riacceso e con l’ultimo segnale – prima di essere piratato – geolocalizzato in Boulevard du Nil a Casablanca, in Marocco. Il ladro, una persona di origini marocchine, è stato beccato dalle telecamere di videosorveglianza, identificato, denunciato e successivamente arrestato dai carabinieri a Busto Arsizio. Due giorni è il tempo che che ci impiegano i bus che coprono la tratta Torino-Casablanca. 300 euro sarebbe il costo del biglietto, ma spesso viene ridotto perché – riporta ancora la Repubblica – alcuni autisti verrebbero informati dei cellulari rubati così da farli mettere appositamente nel portabagagli del pullman. Dunque, qualora dovesse essere intercettata la refurtiva nessuno rischia di finire sotto indagine per furto o ricettazione.
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