Lo scontro tra le ereditiere Bulgari per dividersi il patrimonio da 129 milioni: dalle mega parcelle degli avvocati all’investigatore privato assunto da una delle tre
Due sorelle e un’ingente eredità. Ingredienti perfetti per far scoppiare una faida familiare che ora, a distanza di circa 4 anni, sembra essere giunta al termine. Protagoniste della vicenda: Ilaria e Veronica Bulgari, ereditiere della famosa e longeva dinastia di gioiellieri, hanno trovato un accordo privato – scrive il Telegraph – su un enorme trust di famiglia da 129 milioni di dollari. Ma facciamo un passo indietro. La vicenda ha inizio nel 2005 con la creazione da parte di Anna Bulgari di un fondo fiduciario, l’Anna Bulgari Family che avevo lo scopo di fornire un reddito alle tre figlie, Veronica, Ilaria e Natalia, anche dopo la sua morte avvenuta nel 2019. Ed è proprio quel trust – che nel corso degli anni è cresciuto raggiungendo il valore di quasi 130 milioni di dollari – ad essere la pietra di scandalo tra le due. Ilaria Bulgari, la più piccola tra le sorelle ha infatti accusato la maggiore, Veronica, di averle nascosto informazioni sull’enorme fondo. Le due, insieme alla terza sorella Natalia, finora – secondo un articolo di marzo del New York Post – hanno ottenuto 40 milioni di dollari ciascuna. Ma la battaglia legale si è combattuta in tre tribunali diversi, con diverse decine di legali e società investigative che hanno scandagliato 15 anni di transazioni finanziarie. In particolare, Ilaria Bulgari – che ora risiede in Svizzera – ha incaricato la società investigativa Kroll di dimostrare che la sorella Veronica – che invece vive a Manhattan – aveva agito «in modo improprio» come amministratore fiduciario del patrimonio della madre, subendo di conseguenza un notevole danno economico. In sintesi: la sorella minore accusa la maggiore di non essere riuscita a distribuire completamente le ricchezze della famiglia. Ma il rapporto della società investigativa è diventato a sua volta motivo di ulteriore litigio tra le due: Veronica Bulgari ne ha infatti contestato l’accuratezza, dopo averne richiesto una copia che è stata infine inviata al giudice Robert Lehrburger, che si occupa del caso nel distretto di New York.
Il rapporto della società investigativa
Nell’aprile del 2023, un anno dopo aver presentato la denuncia originale del caso, David Boies dello studio Boies Schiller Flexner e Peter Skinner di Morrison & Foerster hanno presentato al tribunale le fatture che la loro cliente, Ilaria Bulgari, aveva ricevuto da Kroll e da altre società da lei assunte. Questo perché si aspettava – scrive Intelligence Online – di essere rimborsata, come parte di un eventuale accordo. Ma gli avvocati di Veronica – Michael Rosensaft e Jake Nussbaum di Katten Muchin Rosenman e Mitchell Karlan e Kate Goldberg di Gibson, dello studio Dunn and Crutcher – oltre a definire le accuse da parte della sorella «prive di fondamento e incapaci di dimostrare di aver subito danni a causa del ruolo fiduciario della sorella», hanno spiegato come l’infinita guerra giudiziaria di Ilaria stava semplicemente prosciugando i fondi dell’eredità. Veronica, infatti, – stando alle parole dell’avvocato – non poteva accettare i costi che la sorella stava sostenendo. Tra i numeri addebiti contestati vi era il lavoro svolto da un non meglio precisato «specialista della sicurezza» che Kroll aveva assunto per condurre ricerche per qualcosa di non specificato che Ilaria ha poi dovuto consegnare su richiesta a un giudice. Le due parti si sono scontrate su questo argomento per ben cinque settimane. Il 16 giugno scorso, il magistrato ha chiesto agli avvocati di entrambe le sorelle di trovare una soluzione per mettere fine a questa vicenda e smettere di «sprecare tempo in tribunale». La richiesta del giudice (finalmente) sembra aver funzionato: le sorelle avrebbero – stando a quanto scrive il sito che si occupa di intelligence – iniziato la mediazione a settembre.