No! L’OMS aveva vietato l’uso dell’Ibuprofene nei malati Covid-19
«Oggi sappiamo come è andata: dovrebbero essere condannati tutti per strage. E ora l’OMS vi vuole far fare il nuovo va****no (censura dell’utente, ndr). Cogli*ni (censura nostra, ndr)». Questo è il testo che accompagna una delle tante condivisioni dello screenshot di un articolo del 2020, in cui leggiamo: «No ibuprofene, tachipirina ok. Ecco i farmaci da non prendere – L’allarme viene lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Chi sospetta un contagio da Coronavirus non deve assumere ibuprofene, uno dei più diffusi antinfiammatori». La narrazione, dunque, vede l’OMS vietare l’uso dell’Ibuprofene per i malati Covid, ma non è andata così.
Per chi ha fretta:
- La narrazione che è tornata a circolare in merito alla presunta dannosità dell’ibuprofene nella cura del Coronavirus è ancora una volta imprecisa e fuorviante
- Un articolo del Giornale risalente al 2020 è stato condiviso senza contesto e interpretato in maniera errata da diversi utenti
- Della relazione tra ibuprofene e cura dei pazienti contagiati avevamo già parlato, facendo chiarezza sulla sua denunciata pericolosità
Analisi
Questa è la condivisione citata:
Il post riprende un articolo pubblicato nel marzo del 2020, reperibile sul sito del Giornale. Andando a leggere il testo oltre il titolo, tuttavia, già ci accorgiamo che i toni si smorzano di parecchio. Leggiamo infatti che:
Non esistono studi che possano collegare l’assunzione di anti-infiammatori con un aumento dei tassi di mortalità da Coronavirus, ma gli scienziati stanno lavorando per far luce sul ruolo di alcuni farmaci nella fase iniziale dell’infezione, un momento a detta degli esperti molto delicato, perché è il periodo in cui il corpo si «arma» per affrontare il virus.
E ancora:
Alla stessa conclusione è arrivata di recente la rivista scientifica Lancet, spingendosi a scrivere che «alcuni farmaci, incluso l’ibuprofene, possano rappresentare un rischio per i pazienti con Covid-19 che soffrono anche di ipertensione o diabete». Un avviso che nella giungla delle fake news sta acquistando sempre più consistenza.
Quell’articolo di Lancet, uscito una settimana prima dell’articolo in questione, ce lo ricordiamo bene. Era stato infatti al centro di un altro fact-checking, illo tempore. Si intitola «Are patients with hypertension and diabetes mellitus at increased risk for COVID-19 infection?». Alla fine del secondo paragrafo si ipotizzava appunto la possibilità di non usare nei trattamenti per il diabete e l’ipertensione farmaci come l’ibuprofene su pazienti che hanno contratto il Covid-19. Si parlava di suggerimenti e di necessità di nuovi studi. Rami Sommerstein del Bern University Hospital in una lettera inviata il 28 febbraio 2020 al British Medical Journal aveva spiegato il ruolo dell’enzima ACE2, usato dal virus SARS-CoV-2 per entrare nelle cellule:
On the one hand, it has been shown that the Covid-19 agent (also known as SARS-CoV-2), uses the SARS-COV receptor angiotensin converting enzyme (ACE) 2 for entry into target cells. The interface between ACE2 and the viral spike protein SARS-S has been elucidated and the efficiency of ACE2 usage was found to be a key determinant of SARS-CoV transmissibility.
Anche lui stesso aveva espresso i suoi dubbi, richiedendo maggiori studi per chiarire la situazione al fine di ridurre i rischi e i casi di morte da Covid-19. C’era poi stato l’intervento dell’OMS: il portavoce Christian Lindmeier aveva dichiarato l’inesistenza studi a conferma dei dubbi posti, ma aveva comunque consigliato alle persone che sospettano o che sono infette da coronavirus di non assumere l’ibuprofene senza aver chiesto un parere del proprio medico, confermando l’invito o raccomandazione del Ministro francese di optare per il paracetamolo. Ci sono stati poi, a distanza di tempo, alcuni aggiornamenti. Già alla fine del mese di marzo, il Ministero della Salute era intervenuto con un comunicato che lasciava spazio a pochi dubbi: Covid-19, nota Ema su farmaci Fans: nessuna evidenza di correlazione tra Ibuprofene e peggioramento malattia. Ma non finisce qui.
Nel luglio 2022, per esempio, sul sito Sanità informazione è apparsa un’intervista a Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), che specificava: «L’ibuprofene può essere assunto in caso si abbia un mal di gola fastidioso», sottolineando però che «si tratta di palliativi che non hanno alcun effetto sul decorso della malattia». Anche l’Agenzia italiana del farmaco aveva parlato di terapia sintomatica. Sul sito della Fondazione Veronesi, inoltre, leggiamo che: «La terapia sintomatica di Covid-19 (queste molecole NON agiscono contro il virus ma mitigano i sintomi), ancora oggi, prevede innanzitutto l’utilizzo del paracetamolo o dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) in caso di febbre, dolori articolari e muscolari salvo i casi in cui è sconsigliato il loro utilizzo».
Conclusioni
La narrazione che vede l’OMS vietare l’uso dell’Ibuprofene per i malati Covid risulta fuorviante. Un articolo del Giornale risalente al 2020 è stato condiviso senza contesto e interpretato in maniera errata da diversi utenti. Della relazione tra ibuprofene e cura dei pazienti contagiati avevamo già parlato, facendo chiarezza sulla sua denunciata pericolosità.
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