Il Nobel per la medicina e le ricerche sull’Rna: «Ora un vaccino contro il cancro è possibile»
Il Nobel per la medicina a Drew Weissman e Katalin Karikò è meritato. Perché le loro scoperte hanno messo a disposizione una piattaforma universale per prevenire e curare molteplici patologie. Dalle malattie infettive all’ipercolesterolemia fino al cancro. A spiegarlo oggi a La Stampa è Giuseppe Novelli, genetista dell’Università Tor Vergata di Roma: «Le loro scoperte hanno prodotto un avanzamento della medicina che avrà ripercussioni per molti anni». Secondo il professore «è indubbio il ruolo chiave del lavoro di Weissman e Karikó nello sviluppo dei vaccini anti-Covid, per cui il premio è già meritato per questo. Tuttavia, è piuttosto limitante. Soltanto nell’ultimo anno ci sono oltre 16 mila pubblicazioni inserendo la parola chiave “Rna therapeutics”. Questo dimostra lo straordinario interesse scientifico della molecola».
Alla domanda su un possibile vaccino contro il cancro lo scienziato risponde: «Sono oltre 20 anni che questo sogno viene inseguito e con il contributo dei due nuovi Nobel siamo più vicini che mai. Stiamo parlando di vaccini che non prevengono il tumore, ma aiutano a curarlo. Con la piattaforma basata sull’mRna possiamo creare un farmaco in grado di allenare il sistema immunitario a riconoscere gli antigeni espressi specificatamente su un tumore». Un vaccino personalizzato. Perché «la maggior parte delle mutazioni tumorali sono uniche per ogni singolo paziente». Mentre «l’evoluzione della tecnologia, unita a costi sempre più contenuti, rende più reale la possibilità di sfruttare l’mRna anche contro altre malattie, alcune oggi incurabili. La perseveranza dei due nuovi Nobel per la Medicina dovrebbero essere da stimolo nel continuare a credere a investire nella ricerca. La medicina basata sull’Rna cambierà completamente il nostro modo di affrontare e prevenire le malattie».