Parte il boicottaggio contro le squadre giovanili russe riammesse da Fifa e Uefa: «Contro di loro non scendiamo in campo»
Parte la protesta nel mondo del calcio europeo per la decisione di Uefa e Fifa di riammettere le squadre russe ai tornei per le sole squadre giovanili. In vista dell’Europeo under 17 per l’edizione 2024/2025 è l’Estonia a prendere posizione, con la Federcalcio di Tallin intenzionata a non far scendere in campo i suoi giocatori quando si ritroveranno a giocare contro i russi. Nei giorni precedenti era stata la Federcalcio lettone ad annunciare il boicottaggio. Al fronte comune contro la riammissione dei giocatori russi si è aggiunta quindi Kiev, che ha chiesto a Fifa e Uefa di riconsiderare la decisione, anche se si tratta di giocatori minorenni e fermo restando l’obbligo per le nazionali di Mosca di giocare sotto il nome di “Unione calcio Russia”. Per loro poi sono vietati inno e bandiera della Federazione Russa.
Dal ministero della Gioventù e dello Sport ucraino è partita la condanna per le decisioni di Fifa e Uefa: «Chiediamo che queste decisioni siano riviste – dice il governo ucraino – in quanto violano i diritti dei bambini ucraini che sono stati privati dalla Russia del diritto di allenarsi in sicurezza e di vivere semplicemente nella loro patria senza la minaccia di essere rapiti, violentati o uccisi. Il regime russo di occupazione continua a uccidere e rapire bambini ucraini, distruggendo infrastrutture civili, inclusi stadi e scuole sportive, e senza lasciare ai bambini ucraini la possibilità di praticare sport o di vivere una vita normale». Da Kiev si ricorda come, dopo l’invasione russa in Ucraina, Mosca ha «privato della vita centinaia di nostri bambini. Allo stesso tempo, la Uefa e la Fifa stanno riportando i bambini russi a competere e loro, per colpa di queste organizzazioni, si convinceranno che il loro paese ha il diritto di uccidere gli altri e che sta facendo le cose giuste».