Tunisia dice no ai 60 milioni dell’Ue. Il commissario Varhelyi: «Se non li vuole è libera di restituirli»
Il ministero degli Esteri tunisino, con una nota pubblicata su Facebook, ha annunciato di non voler accettare il finanziamento di 60 milioni di euro disposto dall’Ue: «A seguito di quanto annunciato a proposito del versamento di una somma di 60 milioni di euro, il ministero degli Esteri tiene a precisare che le autorità tunisine non hanno dato alcun avvallo a proposito di questo incasso». La reazione segue le dichiarazioni della portavoce della Commissione Ana Pisonero che ieri aveva confermato il pagamento dei sussidi allo stato africano. Inoltre, il ministero tunisino, nel chiudere il suo messaggio cita il comunicato stampa del presidente Kaïs Saïed dove rifiutava il sostegno europeo concordato con il memorandum di luglio scorso. Sul caso è intervenuto il commissario Ue al Vicinato Oliver Varhelyi che ha risposto su X alla decisione tunisina: «La Tunisia ha richiesto formalmente il pagamento di un sostegno al bilancio di 60 milioni di euro da parte dell’UE il 31 agosto. Su questa base, l’UE ha effettuato il pagamento il 3 ottobre»
October 5, 2023
Il delegato ha però aggiunto che questi finanziamenti non hanno nulla a che fare con il memorandum firmato dalla premier Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il leader olandese Mark Rutte: «Si tratta di un sostegno al bilancio a partire dal 2021. La Tunisia è libera di annullare la richiesta formale di esborso e di restituire il bonifico». E riporta sotto il suo post il documento firmato dal governo di Tunisi. Infatti, i fondi citati fanno riferimento a un aiuto dell’Unione europea al budget nazionale tunisino per fronteggiare gli effetti della pandemia da Covid-19. Nella lettera citata da Varhelyi si chiede lo sblocco della seconda delle tranche di supporto economico. Di Tunisia ha parlato anche la leader di Fratelli di Italia al vertice della Comunità politica europea a Granada: «Se noi non aiutiamo (Tunisi, ndr.) con un partenariato strategico da pari a pari sarà difficile fare un ragionamento serio. Confido che con Saied andremo avanti e che si possa lavorare su un reale partenariato strategico anche con l’aiuto della Commissione».
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