In Lombardia FdI torna all’attacco delle carriere alias. La nuova mozione: «Dobbiamo sapere quali scuole la usano»
Una lista degli istituti scolastici che offrono la possibilità di condurre la «cosiddetta carriera alias». Questo è quello che Fratelli d’Italia ha chiesto al governatore della Lombardia Attilio Fontana che a sua volta dovrebbe rivolgersi all’ufficio scolastico regionale. Il partito della premier Giorgia Meloni, sostiene di voler «fare chiarezza» sulla pratica che consente a studenti transgender e in fase di transizione, tramite un accordo con la scuola in cui rientra anche la famiglia in caso di minore età, di adottare un nome diverso da quello di battesimo all’interno di registri e comunicazioni. La richiesta fa parte di una mozione inserita all’ordine del giorno della seduta del consiglio regionale della Lombardia di martedì 10 ottobre.
FdI: «Bisogna fare ordine»
Se la mozione verrà approvata la regione dovrà «interloquire con l’Ufficio scolastico regionale perché sia inviata una circolare nella quale si rammenti la necessità di rispettare la normativa vigente in materia». E «informare il governo degli esiti della ricognizione». FdI, quindi, torna alla carica, dopo che in estate il partito aveva già cercato di agire in «contrasto alla diffusione della carriera alias nelle scuole». Il primo firmatario è sempre Giacomo Zamperini. Che sostiene di voler «rimettere un po’ di ordine, senza discriminare nessuno. E tenendo conto che qui non si tratta solo di stabilire come fare l’appello o a chi sono assegnati i bagni nelle scuole».
Un testo diverso
Un testo diverso rispetto a quello presentato in estate. Ma che sembra avere comunque lo scopo di contrastare la diffusione di una innaturale ideologia volta alla fluidità di genere, come aveva definito le carriere alias Luca Paladini, consigliere regionale di FdI. La mozione è considerata dalle opposizioni «una iniziativa orrenda e discriminante, da nazisti dell’Illinois. È un’umiliazione nei confronti delle persone direttamente coinvolte. Ed è pure uno schiaffo al mondo della scuola», hanno dichiarato i dem Pierfrancesco Majorino e Paola Bocci, facendo sapere che il Pd si opporrà «con tutte le nostre forze», riporta l’edizione milanese di Repubblica.
L’opposizione: «Hanno già perso la faccia»
«Anziché ostacolare le carriere alias – continua Bocci – all’interno delle scuole superiori e anche delle università, come aveva fatto in precedenza, la Regione dovrebbe semmai facilitare la crescita dei progetti che raccontano che cosa è esattamente una carriera alias, a partire dagli istituti di formazione professionale che sono di sua competenza, e spiegare perché vengono attivate in tutte le scuole per combattere le discriminazioni». Contraria anche Paola Pizzighini del Movimento Cinque Stelle. «Su questa mozione, Fratelli d’Italia ha già perso due volte la faccia. Trovo semplicemente ridicola e priva del benché minimo senso di vergogna la scelta di presentarla ancora». Si vedrà se la mozione verrà accolta, intanto, poche settimane fa, gli studenti hanno fatto sapere come la pensano, con una manifestazione a favore delle carriere alias e contro la mozione di FdI tenuta davanti al Pirellone.
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