La storia di Tessa, allergica all’acqua: «Faccio la doccia ogni due mesi e non posso sudare, ma la gente non mi capisce»
Si chiama orticaria acquagenica la condizione di cui soffre Tessa Hansen-Smith, 25enne californiana che tramite la sua pagina Instagram racconta al mondo cosa vuol dire vivere senza acqua, a causa di quella che ha tutto l’aspetto di un’allergia che sembra impossibile, dato che il 70% del corpo umano è composto di acqua. I problemi sono iniziati quando Tessa aveva circa otto anni. «Mi facevo la doccia e quando uscivo avevo enormi segni rossi sulla pelle. Lo scalpo mi sanguinava», ha raccontato la giovane ad Abc. «Se bevo – spiega ancora – mi brucia prima la gola e poi tutto il corpo». Per questo beve per lo più latte. A diagnosticare la condizione, dopo anni di tentativi da numerosi dottori, è stata la madre, Karen, anche lei dottoressa. «Mi spezza il cuore, ha dichiarato la donna». «Ho mia figlia, ma lei non vive la vita che vorrebbe».
«Mi tiravano l’acqua addosso»
Se ciò non avviene non è solo a causa dell’allergia all’acqua, ma anche per la cattiveria di alcune persone. «A scuola c’era chi mi tirava l’acqua addosso di proposito», racconta Tessa; «qualcuno mi lanciava cubetti di ghiaccio, aggiunge». Oggi, Tessa è costretta a rinunciare ad andare al mare e in piscina; si fa la doccia circa ogni due mesi, e non può permettersi di sudare, per questo deve evitare l’esercizio fisico rimanendo a casa, al fresco, da dove lavora alla sua pagina Instagram, sui suoi studi, sui suoi progetti artistici. L’obiettivo della pagina è dare alle persone costrette a vivere come lei, da condizioni simili, la forza di andare avanti. Spesso, per chi ha malattie rare come l’orticaria acquagenica – è incurabile e ne soffrono appena 250 persone in tutto il mondo – è difficile trovare qualcuno che capisca come ci si sente. Intanto, Tessa si sta riprendendo da un intervento subito pochi giorni fa. Era arrivata in ospedale talmente disidratata da sviluppare una colite ischemica, in cui il flusso sanguigno al colon è bloccato. Ma ha già ricominciato a studiare per diventare infermiera: «Quando lo diventerò tratterò i miei pazienti con gentilezza e compassione», spiega ad Abc.