Razzi dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele: colpito l’ospedale per bambini di Ashkelon – Il video
Nuova raffica di razzi dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele. L’ospedale per bambini di Ashkelon è stato colpito ma, stando a quanto riferisce una portavoce della struttura sanitaria, non risultano vittime. I media locali parlato di alcuni feriti, almeno due. «Il centro di sviluppo infantile dell’ospedale Barzilai di Ashkelon è stato colpito direttamente da un proiettile proveniente da Gaza», dichiara la portavoce della struttura. Fumo nero, fiamme, macchine e vetri distrutti: sono queste le immagini che ritraggono la città meridionale. Nei filmati disponibili si vede il centro completamente sfasciato con perdite d’acqua in tutto l’edificio. Una parte dell’ospedale funziona da tempo in un settore sotterraneo protetto. Poche ore prima i media israeliani avevano riferito di un nuovo allarme diffuso dalle sirene.
La conferma di Hamas e Jihad islamica
Gli uomini dei gruppi militanti Hamas e Jihad islamica hanno confermato di aver preso di mira il sud e il centro di Israele con nuove ondate di razzi, mentre le sirene suonano nelle aree circostanti la Striscia di Gaza. Sono Tel Aviv, Ashdod e Ashkelon le città israeliane che le Brigate al Quds – il braccio armato della Jihad islamica – hanno puntato. Gli attacchi fanno seguito a quelli della giornata di ieri 10 ottobre: dopo lo scadere dell’ultimatum lanciato da Hamas era partita una pioggia di razzi, e uno dei missili lanciati da Gaza aveva colpito l’Hotel Regina di Ashkelon. Hamas aveva fissato alle 17 (le 16 in Italia), il limite massimo affinché la popolazione abbandonasse la città nel Sud di Israele, a 40 km a Nord dalla Striscia di Gaza. Intanto, nel nord di Israele alcuni ospedali hanno deciso di trasferire i pazienti nel centro del Paese: un ulteriore segno delle preoccupazioni delle autorità che gli Hezbollah libanesi possano unirsi presto al conflitto.
October 11, 2023
La situazione a Gaza tra macerie, incendi e cadaveri
Mentre Israele si prepara a lanciare un’«offensiva totale» contro Hamas, e il sud di Israele è colpito da raffiche di razzi, a Gaza la situazione continua a essere drammatica dopo i tagli ai rifornimenti di energia elettrica, acqua, gas e i continui bombardamenti aerei da parte dell’esercito israeliano. Jalal Ismail dell’Autorità per l’energia ha fatto sapere che l’unica centrale elettrica attiva ha esaurito il carburante rimasto e ha smesso di funzionare a causa del blocco totale imposto dallo Stato israeliano. Grattacieli ridotti in macerie, incendi, cadaveri e dispersi da recuperare: così si presenta l’inferno di Gaza, dove i cittadini sono quasi senza acqua e con gravi disservizi nelle comunicazioni telefoniche e internet. Gli abitanti sono in trappola: per sfuggire ai bombardamenti a tappeto condotti da giorni da Israele dovrebbero oltrepassare il valico di Rafah, porta di ingresso per l’Egitto, che doveva aprirsi oggi per chi disponeva già dei permessi, ma che invece è rimasto chiuso. E mentre i soccorsi corrono contro il tempo per tentare di recuperare chi si trova sotto le macerie, il bilancio del massacro a Gaza supera i 1.000 morti e i 5.000 feriti. Un bilancio destinato ad aumentare.
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