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Trovato l’uomo col fucile in centro a Palermo: «Era un’arma giocattolo, lui noto in zona»

11 Ottobre 2023 - 14:10 Redazione
Le ricerche hanno condotto la polizia nel quartiere Boccadifalco. È una persona con disturbi mentali certificati. La replica del fucile è stata sequestrata e l'uomo è stato affidato al fratello

È stato rintracciato l’uomo ricercato in centro a Palermo dopo l’allarme lanciato da un’universitaria che aveva chiamato il 112 denunciando una persona che aveva con sé un fucile. Secondo quanto riporta Palermo Today, era un’arma giocattolo, una replica fedele che aveva tratto in inganno la giovane e gli altri testimoni che l’avevano visto camminare tra la stazione Palazzo Reale-Orleans e corso Tukory, all’altezza di via dei Benedettini. La polizia ha rintracciato l’uomo risalendo al suo domicilio, nel quartiere Boccadifalco, alla periferia di Palermo. Lì gli investigatori hanno trovato il ricercato con l’arma che si è rivelata essere la replica di un fucile. L’arma-giocattolo è stata comunque sequestrata. Dalle ricostruzioni degli inquirenti è venuto fuori che il soggetto è una persona con disturbi mentali certificati, conosciuta nella zona, ed è per questo stato affidato al fratello. Sempre per la testata siciliana, le autorità giudiziarie non procederanno nei suoi confronti con l’accusa di procurato allarme.

L’allarme lanciato: «Presto, venite. Ho visto un uomo armato di fucile»

«Presto, venite. Ho visto un uomo armato di fucile vicino all’università». Una studentessa dell’università degli Studi di Palermo aveva allertato questa mattina la polizia chiamando dall’interno di un edificio dell’ateneo siciliano nel quale era entrata per paura. Aveva visto vicino alla stazione Palazzo Reale-Orleans un uomo seduto che teneva sotto braccio un’arma. «Era un uomo sulla cinquantina, era seduto e sotto il braccio ho notato quella che sembrava la canna di un fucile», aveva raccontato la giovane alle autorità. Subito era scattato l’allarme antiterrorismo. Le autorità avevano dispiegato le volanti della polizia, il reparto dei motociclisti della Nibbio, le pattuglie delle unità operative di primo intervento (Uopi) e un elicottero per controllare la zona dall’alto. Gli agenti avevano anche fermato un’altra persona che riscontrava la descrizione fornita dalla ragazza, ma dopo un primo controllo l’avevano rilasciata. Per fortuna tutto si è concluso con un sospiro di sollievo e solo tanta paura.

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