Potenza, un altro giudice demolisce il decreto Cutro: liberato dal Cpr un cittadino tunisino. E a Catania continuano a non convalidare altri fermi sui migranti
Non c’è solo il tribunale di Catania a demolire il decreto Cutro. Anche il giudice del Tribunale di Potenza Filippo Palumbo non ha convalidato il trattenimento, disposto dal questore di Forlì, di un cittadino tunisino richiedente asilo nel Cpr di Palazzo San Gervasio (Potenza). Interpellata dall’ANSA, l’avvocato Angela Maria Bitonti, referente per la Basilicata dell’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) ha confermato la notizia pubblicata sul sito di Repubblica. Il Tribunale di Catania intanto non ha convalidato il trattenimento di cinque migranti a Pozzallo disposto dal Questore di Ragusa. Il provvedimento è stato adottato dal giudice Rosario Cuprì, il collega del giudice Iolanda Apostolico che ha già emesso nei giorni scorsi un analogo dispositivo per sei tunisini. Attualmente, a quanto si apprende, non ci sarebbero altri decreti da convalidare e nell’area riservata di Pozzallo non ci sono migranti presenti.
Il caso del tunisino di Potenza
Il migrante, arrivato in Italia nel 2022, aveva una prima volta avanzato richiesta di asilo a Palermo. Poi reiterata gli è stato dato appuntamento per il primo ottobre 2023 ma la questura di Forlì ne ha disposto il trattenimento, che Palumbo ha dichiarato illegittimo anche perché il migrante è pure in possesso di un passaporto e la sua consegna alle autorità è ritenuto elemento sufficiente e alternativo al trattenimento. Anche perché il decreto si applica «solo a chi arriva da un Paese sicuro precisa l’Asgi», e la Tunisia secondo la recente pronuncia dei giudici di Firenze «non può essere considerata un Paese sicuro». Si allunga la lista dei provvedimenti contro cui è previsto un ricorso in Cassazione come confermato dal ministro dell’Interno Piantedosi.
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