«Harvard incapace di condannare la strage di Hamas». E la fondazione-ponte tra Usa e Israele sospende ogni collaborazione con l’ateneo
C’era una volta il mito di Harvard. Considerato in tutto il mondo simbolo dell’eccellenza universitaria, anche il prestigioso ateneo del Massachusetts deve fare i conti con le rivendicazioni contrastanti dei gruppi studenteschi attivi all’interno del campus. Un esercizio di equilibrismo che a volte finisce per mettere in imbarazzo le autorità accademiche. Come accaduto ora su uno dei temi più scottanti per eccellenza nei campus universitari – il conflitto israelo-palestinese, riesploso con inaudita violenza dopo l’assalto di Hamas allo Stato ebraico dello scorso 7 ottobre. Harvard non è stata in grado di emettere una chiara condanna di quell’incursione, punta il dito ora un’importante fondazione americana legata al mondo ebraico, che passando dalle parole ai fatti ha preso la sua decisione: stop ai fondi all’ateneo e fine della collaborazione. «Siamo scioccati e addolorati del completo fallimento della leadership di Harvard di prendere una posizione inequivocabile contro i barbari assassini di civili innocenti da parte dei terroristi», si legge nella lettera inviata dalla Wexner Foundation al board dell’ateneo. La fondazione, che lavora per valorizzare e far crescere tanto la comunità ebraica americana quanto lo Stato d’Israele investendo in programmi di educazione di alto livello, aveva stretto una partnership con Harvard dal 1989. Che oggi viene bruscamente interrotta, riporta Haaretz.
Fine della collaborazione
Anziché condannare chiaramente la brutalità di Hamas, così come hanno fatto altri atenei americani, i leader di Harvard hanno «giochicchiato sul filo dell’equivoco», e si sono perfino rifiutate di dissociarsi dal comunicato stilato da 34 gruppi studenteschi he indicavano Israele come il solo responsabile del massacro dei suoi stessi cittadini, ricostruisce la fondazione. Valicando così una linea rossa inaccettabile. «In assenza di un chiaro posizionamento morale, abbiamo stabilito che la Harvard Kennedy School e la Wexner Foundation non sono più partner compatibili», si legge nella lettera. Per lunghi anni promettenti giovani israeliani si sono formati sui prestigiosi banchi di Harvard, per poi tornare in patria ed entrare nei ranghi di istituzioni pubbliche e private del Paese con posizioni di rilievo. Non succederà più. «I nostri valori e quelli di Harvard non combaciano più. La Kennedy School non è più un posto in cui i leader israeliani possano sviluppare le abilità necessarie per rispondere alla sfide politiche e sociali reali cui dovranno far fronte».
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