La confessione di Nicolò Fagioli: «Così ho speso 3 milioni di euro nei siti di scommesse illegali»
«Il periodo più brutto è stato fra marzo e aprile 2023. In Sassuolo-Juve ho commesso un errore tecnico e sono stato sostituito. All’uscita ho pianto per i debiti. A settembre 2022 erano 250 mila euro, poi erano arrivati a 2,7 milioni». La confessione di Nicolò Fagioli agli inquirenti di Torino spiega come un giocatore finisce nel vortice delle scommesse illegali. Ieri il calciatore ha ottenuto l’ok al patteggiamento da parte della Figc. È stato «sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’art.24 del Cgs che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da Figc, Uefa e Fifa». Ma l’interrogatorio in procura, che risale al 28 settembre, svela dettagli inediti sulla vicenda.
I verbali
Fagioli si è autodenunciato con una Pec che risale al 30 agosto scorso. Da qualche settimana è in cura con il dottor Paolo Jarre. Il suo conto corrente è controllato da un tutor. La storia comincia nell’estate 2021, mentre è in ritiro con la nazionale under 21. Fagioli scorge il compagno di squadra Sandro Tonali mentre armeggia con il cellulare. «Ho visto che scommetteva, non so su quali sport», fa mettere a verbale lo juventino. «Mi ha detto che avrei potuto farlo anche io, perché i movimenti non erano tracciabili. Da quel momento ho cominciato a puntare. Lo facevano pure gli altri. Non mi ponevo il problema che fosse illegale. Fu Sandro Tonali a farmi registrare tramite un account», racconta. Il primo sito è Icebet. Fagioli invia un messaggio al referente della piattaforma e riceve username e password.
I siti di scommesse illegali
È l’inizio della fine. Fagioli scommette prima sul tennis, poi sui casinò online, infine sul calcio. I verbali delle confessioni sono due. Quello in procura e quello in Figc. A parlarne oggi sono La Stampa, Il Fatto e Il Messaggero. Fagioli dice di non aver mai giocato su partite della Cremonese o della Juventus. E neanche su falli, cartellini e risultati esatti. Ma a un certo punto «non potevo prelevare più soldi dal mio conto controllato da mia madre e ho cominciato a chiederli ai compagni di squadra». Dice che erano all’oscuro di tutto e che a Federico Gatti deve 40 mila euro. Ha debiti anche con Radu Dragusin. «Dicevo che mi servivano per comprare Rolex in una gioielleria di Milano». Dopo Icebet ha effettuato scommesse su altri siti: Betart, Betar.bet, Specialbet.bet, Bullbet23.com, Swissbet (che opera in provincia di Como).
I Rolex
Anche sui risultati del calcio. «A un certo punto ho cominciato a giocare anche su Eurobet (sito legale, ndr). Ero ossessionato». Il dettaglio dei compagni di squadra all’oscuro è importante perché il regolamento federale prevede l’obbligo di denuncia. Spiega che i Rolex non erano soltanto una scusa: «Per restituire le somme a volte compravo dei Rolex con bonifico bancario. A volte li consegnavo io. Altre passavano i titolari delle piattaforme a ritirarli in gioielleria». Quando non riesce a pagare arrivano le prime minacce: «Ti spezzo le gambe». A Chiné Fagioli spiega che «le prime scommesse le feci su eventi di tennis e poi sul calcio». Su quali partite giocava? «Torino-Milan del 30 ottobre 2022: puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché finì due a uno per il Torino”.
Le partite
Giocate anche sulla Champions 2021-22, come Porto-Atletico Madrid e Real Madrid-Inter. I debiti arrivano a sfiorare i 3 milioni di euro: «Circa 110 mila euro con le betar.bet e specialebet.bet, circa 1,5 milioni con la piattaforma illegale bullbet23.com, circa 1,3 milioni con altra piattaforma illegale (…), circa 17 mila euro con una agenzia legale (…) in provincia di Pordenone e circa 31 mila euro con un banco illegale (…) swissbet in provincia di Como”. Il motivo lo racconta lui stesso: «All’inizio un calciatore, avendo molto tempo libero (…) finisce con il provare l’ebbrezza della scommessa per vincere la noia. Con il passare del tempo divenne un’ossessione».
La replica su Instagram
In mattinata su Instagram Fagioli va all’attacco: «Pensavo di partire chiedendo scusa non solo ai tifosi bianconeri, ma a tutti i tifosi del mondo del calcio e dello sport per l’errore ingenuo che ho fatto. Invece no, sono obbligato a partire con lo schifo che scrivono su di me giornali, persone solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità… O forse meglio, solo per conquistare due visualizzazioni in più. Presto parlerò», scrive.
In copertina: Nicolò Fagioli piange dopo la sostituzione in Sassuolo-Juventus
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