Il ministro Tajani: «Per ridare speranza al popolo palestinese bisogna sconfiggere Hamas»
Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani è necessario sconfiggere Hamas per restituire la speranza alla Palestina. In un’intervista al Corriere della Sera Tajani dice che è troppo presto per eventuali cessate-il-fuoco: «Nessuno è in grado di fare previsioni». Mentre dalle evidenze condivise dalla nostra intelligence «non emerge una responsabilità di Israele nel bombardamento dell’ospedale di Gaza». Che, anzi, «sembra esclusa». Nel colloquio con Marco Galluzzo Tajani dice che «è inutile far finta di nulla. Tutti sappiamo benissimo che Israele ha preparato migliaia di soldati per entrare a Gaza, per colpire i terroristi di Hamas. Il mio auspicio è che si costruiscano velocemente le condizioni perché si ritorni a negoziare politicamente. Noi stiamo lavorando a questo».
Il cessate-il-fuoco impossibile
Secondo l’esponente del governo Meloni «nel frattempo sia Israele che l’Egitto devono permettere di offrire rifornimenti e sollievo alla popolazione di Gaza e permettere l’evacuazione degli stranieri dalla Striscia, tutelando le vite di tutti gli ostaggi». Ma il ministro vuole condividere una speranza. Ovvero che «da una crisi profondissima possa venire la spinta per un miglioramento. Ma non possiamo permetterci di essere ingenui: siamo ancora nel pieno della crisi militare. È chiaro che la direzione non può che essere una: andare verso una soluzione che rispetti la sicurezza e le aspirazioni di due popoli. Molti dicono che una soluzione per uno Stato palestinese è ormai praticamente impossibile: non voglio crederci, la volontà politica può offrire ancora soluzioni. Per Israele il modo migliore per neutralizzare il progetto di Hamas è dare una speranza concreta al popolo palestinese».
Vicini a Israele
Tajani dice che l’Italia è «totalmente, profondamente vicina a Israele quando si difende da atti orribili di terrorismo. E saremo ugualmente vicini a Israele quando, per la sua sopravvivenza, le ricorderemo che il popolo palestinese ha diritto a non essere lasciato ostaggio di Hamas, deve avere un futuro che non sia solo nelle mani dei terroristi», sottolinea il titolare della Farnesina. «L’Italia in questo momento sta svolgendo un ruolo da protagonista, che può essere importante ed efficace, stiamo parlando con tutti. Sono stato in Israele, ma anche ad Amman. Tutti questi Paesi arabi ci rispondono in un solo modo: va scongiurata una nuova guerra. Tutti dobbiamo capire che la questione palestinese rimane centrale nel Mediterraneo. Ma loro, tutti insieme, devono costruire le condizioni perché Israele non debba temere per il suo futuro o la sua stabilità».
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