Uranio impoverito, le eredi di un militare pignorano due milioni di euro al ministero della Difesa
La moglie e le due figlie del generale dell’Aeronautica Catello Gargiulo hanno pignorato due milioni di euro nei conti del ministero della Difesa. Una sentenza del tribunale di Roma nel 2021 ha condannato l’amministrazione a pagare i danni perché Gargiulo, durante le sue missioni, non indossava protezioni nonostante i bombardamenti all’uranio impoverito. Tra interessi e spese legali la cifra ha raggiunto il milione e mezzo. La Corte d’Appello ha confermato l’esecutività provvisoria della decisione di primo grado. Ma il ministero non ha pagato. E così è arrivato il pignoramento. Che riguarda la somma dovuta moltiplicata per 1,5 volte. La vicenda, spiega oggi il Fatto Quotidiano, potrebbe fare da apripista. Perché anche i parenti del caporal maggiore Antonio Attianese, morto nel 2017 a 38 anni, si stanno per muovere.
I casi
Mentre un’altra sentenza, stavolta del Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia, ha riconosciuto la “causa di servizio” a un sottufficiale impiegato in Kosovo. Anche lui malato di tumore. Gli eredi di Gargiulo e Attianese sono assistiti dall’avvocato Luca Biagi di Firenze. Il giudice di Roma è sempre Corrado Cartoni. Nel caso di Attianese la Difesa non ha provato a resistere in giudizio. Anche perché il caporal maggiore aveva già avuto il riconoscimento dello status di “vittima del dovere”. Con relativo e cospicuo indennizzo. Per Gargiulo invece solo la cosiddetta “causa di servizio”, che vale molto meno in termini risarcitori. Ma le sentenze, in totale, sono più di 400. A dirlo è Domenico Leggiero, ex sottufficiale dell’Aviazione che segue queste vicende nel suo Osservatorio Militare.
Le patologie
Secondo Leggiero i militari morti per patologie uranio-correlate sono 680, i malati 8.600. Il Fatto spiega cosa si legge nelle sentenze Attianese e Gargiulo: sebbene manchi la prova del nesso diretto tra l’uranio impoverito e i tumori, la scienza riconosce l’elevata tossicità delle nano e microparticelle metalliche prodotte dall’esplosione dei proiettili rivestiti con quel materiale. Che vengono spesso rinvenute nei campioni biologici dei malati. E benefici e risarcimenti sono accordati in base al criterio del “più probabile che non”, tipico del giudizio civile. Nel settembre 2023 il ministro Crosetto ha lanciato una commissione indipendente sull’uranio impoverito.
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