Greta Thunberg accusata di antisemitismo, ripubblica il post sulla Palestina per colpa di un peluche: «Sono contro tutte le discriminazioni»
Non sono bastate le scuse a Greta Thunberg per placare le polemiche dopo la cancellazione e ricondivisione di un post in solidarietà della Palestina. Critiche ricevute per i contenuti del messaggio, per l’assenza di prese di posizione analoghe dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, e per la presenza di un peluche nella prima foto caricata sui social. «Settimana 270. Oggi scioperiamo in solidarietà con la Palestina e Gaza. Il mondo deve parlare apertamente e chiedere un cessate il fuoco immediato, giustizia e libertà per i palestinesi e tutti i civili colpiti», scrive la 20enne attivista svedese. Insieme a lei altre tre ragazze, ognuna tiene in mano un cartello in sostegno della Palestina e per la giustizia climatica. In uno di essi c’è scritto: «Questa ragazza ebrea sta dalla parte della Palestina». La prima versione del post viene però riempita di commenti negativi che si focalizzano per la presenza, dietro Thunberg sulla destra, di un peluche a forma di polpo. In molti hanno visto di cattivo gusto la presenza dell’animale, che rientra in un immaginario cospirazionista che ha trovato grande spazio nelle teorie antisemite. Così Thunberg ha cancellato tutto e ricondiviso, tagliando la foto e aggiungendo: «Sono venuto a conoscenza del fatto che il peluche mostrato nel mio post precedente può essere interpretato come un simbolo di antisemitismo, cosa di cui non ero assolutamente a conoscenza. Il giocattolo nella foto è uno strumento spesso utilizzato dalle persone autistiche per comunicare i propri sentimenti. Siamo ovviamente contrari a qualsiasi tipo di discriminazione e condanniamo l’antisemitismo in tutte le sue forme. Questo non è negoziabile. Per questo motivo ho cancellato l’ultimo post». Il peluche mostrato in foto sembra infatti un polpo reversibile che aiuta a esprimere i propri sentimenti, felicità o tristezza, semplicemente capovolgendolo. Ma le critiche non si sono fermate: molti utenti l’hanno infatti attaccata per non aver preso già da prima posizione sulla questione, intervenendo contro i massacri di Hamas nei kibbutz.
pic.twitter.com/0hVtya0yWO— Greta Thunberg (@GretaThunberg) October 20, 2023
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