Nicolò Barella risponde alle accuse della talpa di Corona: «Passerò per vie legali»
«Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per di più sul mio lavoro). Passerò per vie legali». Così Nicolò Barella, centrocampista classe ’97 dell’Inter, ha deciso di rispondere alle accuse che gli si sono state rivolte da Maurizio Petra, 55enne residente nello Spezzino, e presunta talpa di Fabrizio Corona. L’uomo è lo zio di un ex terzino neroazzurro, Antonio Esposito, che avrebbe fatto i nomi dei diversi giocatori coinvolti nel giro di scommesse. La Verità ha pubblicato oggi un’intervista a Petra dove l’uomo ricostruiva il ruolo svolto dal nipote e faceva i nomi di altri presunti calciatori scommettitori. Parlando del nipote, il 55enne riporta: «parlano chiaramente di scommesse fatte, di somme vinte e perse (57.000 euro, 30.000, 6.000), di importi consistenti. Su specifica domanda di Antonio i presenti rispondono menzionando i nomi di Lamela, Gyasi, Barella, lo stesso Niccolò». Il giocatore dell’Inter, a fronte delle dichiarazioni trapelate, ha deciso quindi di tutelare i suoi interessi: «Da un giornale che si chiama La Verità ci si aspetterebbe più serietà. L’unica verità è che siete dei pagliacci. Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa m…».
Credits photo: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI I Nicolò Barella durante una sessione di allenamento a Coverciano, 16 Ottobre 2023
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