Caso Apostolico, l’Anm all’attacco: «Lo scopo del governo è di intimorire i giudici»
«Attacchi», «reazioni scomposte» con «lo scopo evidente di intimorire ogni giudice che dovesse assumere un’interpretazione non gradita o non allineata a un certo indirizzo politico». L’Associazione nazionale dei magistrati ha approvato oggi a maggioranza un documento al termine del direttivo dedicato alla vicenda di Iolanda Apostolico, la giudice del tribunale di Catania criticata da diversi membri del governo in merito all’annullamento del fermo di otto migranti, bocciando il decreto Cutro, e accusata di aver partecipato in una manifestazione contro Matteo Salvini. Il documento ha ricevuto 22 voti di sostegno. Gli unici contro sono stati gli 8 esponenti di Magistratura indipendente.
Nel documento l’Associazione nazionale stampa magistrati afferma «lo stato di agitazione sui temi dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura» e delibera la convocazione di un’assemblea generale per discutere «gli attacchi alla giurisdizione e la pesante denigrazione dei singoli magistrati che hanno adottato provvedimenti in materia di protezione internazionale». L’Anm nota un «attacco di straordinaria gravità che sposta volutamente l’attenzione dalla discussione sul merito ai comportamenti tenuti al di fuori dell’esercizio delle funzioni da un magistrato» e chiede «alla politica di riflettere sugli effetti di simili operazioni di delegittimazione volta a indebolire la credibilità e indipendenza del potere giudiziario». Nel documento l’Associazione di categoria «chiede al Garante per la privacy di adottare tutte le opportune iniziative a tutela dei magistrati oggetto di intrusioni indebite nella loro vita privata in conseguenza del contenuto dei loro provvedimenti».
L’attacco al ministro Nordio per l’accertamento preliminare
In tutto questo caos non ne esce indenne nemmeno il ministro della Giustizia Carlo Nordio a cui l’Anm chiede di «precisare le finalità del mandato conferito agli ispettori» sul caso. «A seguito di quattro interrogazioni parlamentari, essendo doveroso rispondere, ho dato mandato alle articolazioni competenti del Ministero», aveva dichiarato qualche giorno fa il ministro che ha anche chiarito che «non si tratta di un accertamento ispettivo né tanto meno dell’avvio di un’azione disciplinare». Il Ministero raccoglierà quindi quante più informazioni possibili prima di procedere con qualsiasi possibile iniziativa nei confronti della giudice.
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