La suora ribelle riabilitata da Papa Francesco: «Nella Chiesa del futuro matrimoni gay e donne cardinale»
La suora americana Jeannine Gramick, 81 anni, ha ricevuto una sanzione nel 1999 dal Sant’Uffizio allora retto da Joseph Ratzinger. La religiosa nata a Philadelphia insieme a padre Nugent è stata accusata di condurre una pastorale per le persone omosessuali. La notificazione proibiva ai due ogni ulteriore lavoro pastorale con le persone omosessuali. Ma non è stata rispettata, soprattutto da suor Jeannine. La suora è stata riabilitata da Papa Francesco. Che l’ha ricevuta qualche giorno fa a Santa Marta. L’incontro ha affrontato i nodi della condizione delle donne e degli omosessuali nella Chiesa. E magari in futuro, spiega lei al Quotidiano Nazionale, servirà a celebrare in Chiesa un matrimonio gay e ad avere una donna cardinale.
La messa per gay e lesbiche
Lei spiega oggi a Giovanni Panettiere di aver cominciato la pastorale «nel 1971 dopo l’incontro con una persona gay e i suoi amici, ero una studentessa all’Università della Pennsylvania. L’ho accompagnato, ho ascoltato le sue storie di rifiuto da parte della famiglia e della Chiesa. Ho riunito i preti per celebrare la messa a casa sua per i suoi amici gay e lesbiche». Secondo Gramick la Chiesa e i suoi membri «le hanno ostracizzate, facendole sentire come dei lebbrosi moderni. Tutto ciò per mancata conoscenza o comprensione». Mentre Papa Francesco «ci ama con l’amore di Dio. Invece Benedetto XVI «si preoccupava di mantenere la verità della fede. Francesco ritiene che questo sia molto importante, ma si rende anche conto che il mondo è cambiato e che la Chiesa ha bisogno di predicare e vivere la fede in un modo che le persone di oggi possano capire. Adesso abbiamo molta più comprensione degli uomini e donne Lgbtq+ rispetto al secolo scorso».
Il catechismo
Secondo Gramick è comprensibile che Francesco non cambi la dottrina sull’omosessualità: «Non è compito di un Papa mutare l’insegnamento della Chiesa. Il Pontefice deve proclamare la fede del popolo. Solo quando saprà in che cosa crede la gente, potrà pronunciarsi ufficialmente. Come nella Chiesa primitiva, le persone devono riunirsi, parlare in base alle proprie esperienze e ascoltarli». Così la Chiesa arriverà ad approvare i matrimoni gay: «Un giorno lo farà, ma questa è solo la mia opinione. È necessario che il popolo di Dio si confronti su questo tema nei futuri sinodi». Gramick è d’accordo con il sacerdozio e il diaconato femminili. E replica così a chi la attacca dicendo che sostiene i gay perché è omosessuale: «Non importa se io, o chiunque altro, è omosessuale o eterosessuale. Dovremmo tutti sostenerli, perché Dio ci ama tutti».
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