Medio Oriente, l’intervento di Meloni in Senato: «Anche i civili di Gaza vittime di Hamas, la prospettiva è due popoli e due Stati» – Il video
Sostegno a Israele ma anche ai civili di Gaza «che sono essi stessi vittime di Hamas e le due cose non devono essere contrapposte». C’è anche la recente escalation in Medio Oriente tra i punti toccati oggi da Giorgia Meloni in Senato durante le sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo del 26 e 27 ottobre. «Non sarà un Consiglio di routine né semplice. L’Italia si presenta con idee chiare, la schiena dritta e la credibilità che ha saputo conquistarsi in questo anno», ha detto la premier in apertura del suo intervento in Aula. E tra le sfide del momento c’è ovviamente la situazione in Medio Oriente. Meloni ha fatto un appello a Israele «per preservare i luoghi di culto nella Striscia di Gaza a partire da quelli cristiani» e ha espresso «grande preoccupazione per la sorte degli ostaggi» e «sgomento per la brutalità» degli attacchi condotti da Hamas sullo Stato ebraico. «Continuiamo a lavorare assieme ai nostri partner e ai nostri alleati per l’uscita dei civili stranieri ed europei, in particolare da Gaza – ha ricordato la premier -. Noi abbiamo 19 connazionali che attendono di uscire e un rapido ripristino del valico di Rafah, attualmente inagibile e pericoloso, è un passaggio essenziale sul quale lavoriamo con costanza». La priorità insomma è evitare la morte di altri civili nella Striscia di Gaza, mentre sul medio-lungo periodo la prospettiva sostenuta dall’Italia è quella che prevede due popoli e due Stati. «Su questo – assicura Meloni – c’è totale convergenza di vedute e di intenti tra gli Stati membri della Ue. Personalmente sono convinta che lavorare concretamente, e con una tempistica definita, a una soluzione strutturale per la crisi Israelo palestinese sarebbe anche il modo più efficace possibile per svelare il bluff di Hamas agli occhi dei palestinesi e contribuire a sconfiggerlo».
La guerra in Ucraina
Oltre al conflitto in Medio Oriente c’è poi la guerra in Ucraina, un Paese a cui il governo italiano intende continuare a fornire tutto il sostegno necessario. «In mondo in cui non esistono più linee rosse invalicabili è un mondo insicuro per tutti, anche per noi, non solo per chi è coinvolto nei conflitti». Ed è per questo, aggiunge Meloni, che «non dobbiamo fare l’errore di affievolire il sostegno alla causa ucraina». Un Paese che secondo la premier «ha un futuro europeo».
Il dossier immigrazione
Tra i dossier più scottanti sul tavolo del Consiglio europeo dei prossimi giorni c’è poi l’immigrazione. «L’intelligence conferma che dalla rotta balcanica possono arrivare per noi i maggiori rischi, questa è la ragione che ha spinto il governo ad agire tempestivamente sospendendo Schengen e ripristinando i controlli con la Slovenia», ha chiarito Meloni durante il suo intervento in Senato. E di fronte alle crescenti tensioni internazionali, avverte la premier, «è evidente il rischio» che Schengen «possa andare in frantumi». Uno scenario che secondo Meloni si può evitare solo difendendo «i confini esterni dell’Ue». E sempre a proposito di immigrazione la premier ha fatto un’altra rivelazione. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen avrebbe infatti inviato una lettera al Consiglio europeo «annunciando un provvedimento imminente per rafforzare il quadro giuridico e le politiche europee di contrasto al traffico di esseri umani. È un impegno significativo che siamo pronti a sostenere».
Green deal e transizione digitale
E sempre in vista del Consiglio europeo, un altro tema che sarà discusso dai leader Ue è il pacchetto legislativo del Green Deal. Secondo Meloni è indispensabile «sostenere la doppia transizione», ossia quella ambientale e quella digitale, «diminuendo la dipendenza da paesi terzi», come la Cina. Su questo fronte la posizione dell’Italia si conferma più cauta rispetto alla direzione intrapresa finora da Bruxelles. Secondo Meloni, «imporre a tappe forzate i provvedimenti del green deal è un errore». La premier auspica dunque un «approccio pragmatico alla transizione», che deve essere sostenibile non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Il rischio, continua Meloni, è di adottare un «approccio miope», che porterebbe alla «desertificazione industriale del nostro continente». In ogni caso – che si tratti di ambiente, politica estera o immigrazione – il premier ha rivolto un messaggio alla forze di opposizione: «La nostra maggioranza politica è compatta, fatevene una ragione».
Credits foto: ANSA/Claudio Peri | La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Senato (25 ottobre 2023)
Credits video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev
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