Affitti brevi, sigarette, superbonus: le tasse nascoste nella Legge di Bilancio
In totale fa circa un miliardo. Le misure in entrata previste dalla Legge di Bilancio 2024 del governo Meloni cubano per quella cifra su una manovra che ammonta complessivamente a 24 miliardi. Alcune sono nuove tasse. Altre, come il ritorno dell’Iva al 10% per pannolini, alimenti per bambini e assorbenti. sono indirette e legate al consumo. Ma finiscono per stonare in una manovra che vara la decontribuzione per le madri (ma solo dal secondo figlio in poi). In più secondo la Finanziaria il rinvio di sugar e plastic tax è valido solo fino a giugno. E questo significa che da luglio dovranno arrivare gli introiti dei nuovi balzelli dalle aziende. Che si rivarranno sul consumatore alzando i prezzi. Ovvero la stessa cosa che faranno i produttori di prodotti per l’infanzia.
Airbnb e case all’estero
Il Sole 24 Ore illustra oggi la nuova tassa per Airbnb. Il governo alza la cedolare secca al 26% per disincentivare gli affitti brevi rispetto a quelli tradizionali. Che restano al 10% per il canone concordato e al 2% per quello di mercato. Anche se i proprietari immobiliari avvertono: l’unico effetto dell’aumento delle aliquote sarà la crescita del sommerso. Ma il quotidiano spiega che la bozza della legge di bilancio nasconde un incremento fiscale per un altro gruppo di case. L’articolo 23, intitolato alle «Misure di contrasto all’evasione e razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti e di pignoramento dei rapporti finanziari», alla lettera a) del comma 4 spiega che all’articolo 19, comma 15, primo periodo del decreto Salva-Italia di Monti (Dl 201/2011) «le parole: «0,76 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «1,06 per cento».
Il Superbonus 110%
Quelle parole indicano l’aliquota dell’Ivie, l’Imu per gli immobili posseduti all’estero, che quindi passa dal livello standard del 7,6 per mille a quello massimo del 10,6 per mille. Con una crescita del 40% in un solo colpo. Poi c’è il Superbonus 110%. La bozza di manovra porta dall’8 all’11% la ritenuta sul bonifico parlante. E chi ha usufruito del 110% si vedrà invitato alla verifica sull’ipotesi di riclassamento dell’immobile per aggiornare i valori fiscali alla luce delle migliorie portate dalle ristrutturazioni pagate dallo Stato. Mentre nelle compravendite effettuate entro i cinque anni dagli interventi super-agevolati scatterà la tassazione delle plusvalenze (ma non sull’abitazione principale).
Tabacchi, assorbenti, pannolini
Poi ci sono i tabacchi. L’aumento delle tasse sul comparto è un classico delle manovre. Qui si calcola un incremento pari a 10-12 centesimi su sigarette tradizionali, elettroniche o a tabacco riscaldato. Oltre al trinciato in busta. Cade poi l’Iva agevolata sui prodotti per igiene femminile e prima infanzia. Perché, come spiegato dalla premier, lo sconto era stato in genere inglobato dagli aumenti di prezzo. I consumatori che non si sono accorti del beneficio vedranno però l’Iva salire dal 5% al 10%. E difficilmente sarà assorbita in modo integrale dalle aziende. Qualche incremento fiscale si annida poi nelle conferme a metà, come l’agevolazione per i fringe benefit. Che subisce la discesa da 3mila a mille euro (2mila per chi ha figli) del valore esentasse.
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