Lazio, la manovra di Rocca azzera gli aumenti in busta paga decisi dal governo
C’è una regione italiana dove gli sforzi del governo Meloni per rimpinguare le buste paga attraverso un leggero taglio dell’Irpef potrebbero non sentirsi affatto. Si tratta del Lazio, dove la giunta di centrodestra a guida Francesco Rocca ha appena approvato una manovra regionale dall’effetto esattamente opposto a quello annunciato dall’esecutivo. Lo scorso anno, l’amministrazione di Nicola Zingaretti aveva approvato uno sconto sull’addizionale Irpef dal 3,33% all’1,73% per i redditi tra 15mila e 35mila euro. Ora Rocca non ha trovato i 300 milioni necessari per rifinanziare la misura. E il risultato è che gli effetti degli sconti sulle tasse approvati dal governo Meloni rischiano di essere quasi completamente annullati. Anzi, chi dichiara più di 32mila euro vedrà il proprio stipendio diminuire anziché aumentare.
Due milioni
Complessivamente, scrive oggi il Fatto Quotidiano, il mancato rinnovo del taglio Irpef riguarderà circa 2 milioni di cittadini laziali. Chi guadagna 35mila euro all’anno avrà un aumento di imposta regionale di 320 euro annui. E considerando che la manovra del governo garantisce uno sconto Irpef di 260 euro, il risultato è che lo stipendio si abbasserà di circa 5 euro al mese. Ma una situazione simile si verifica anche per i redditi più bassi. Chi dichiara 18mila euro annui, per esempio, avrebbe guadagnato circa 4,25 euro in più al mese grazie alle misure del governo. Con l’aumento dell’addizionale Irpef regionale, però, questo guadagno si riduce ad appena 25 centesimi al mese. Ed è anche per questo che la Cgil regionale si è rifiutata di firmare l’accordo preparato in Regione. «Non avalliamo scelte socialmente ingiuste e non progressive, che renderanno i cittadini del Lazio i più tassati d’Italia», ha commentato il segretario regionale Natale Di Cola.
Credits foto: ANSA/Vincenzo Livieri | Il presidente della regione Lazio Francesco Rocca (23 giugno 2023)