La Bce tiene i tassi di interesse invariati dopo 10 aumenti consecutivi. Lagarde: «L’economia della zona euro è e resterà debole»
Dopo dieci rialzi consecutivi e a 15 mesi dall’avvio della politica monetaria restrittiva della Banca centrale europea per combattere l’inflazione, l’istituto ha deciso di mantenere invariati i tassi. Durante la riunione che si è tenuta ad Atene la Bce, come avevano previsto gli analisti e aveva comunicato Lagarde nella nota di metà settembre, ha scelto di non deliberare un ulteriore aumento ma, nel comunicato pubblicato a margine dell’incontro, fa sapere che manterrà una posizione prudente e strettamente legata all’andamento dell’inflazione nella zona euro. «L’inflazione rimarrà elevata ancora a lungo», è l’analisi dei tecnici di Francoforte, «ma è scesa in maniera significativa a settembre. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al suo obiettivo di medio termine del 2 per cento. Sulla base della sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al raggiungimento di questo obiettivo». Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. A fine settembre anche la Federal Reserve aveva deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, con il costo del denaro che rimaneva in una forchetta fra il 5,25% e il 5,5%, ai massimi da 22 anni. «L’economia della zona euro resta debole, le informazioni recenti dicono che la manifattura continua a calare, la domanda sommessa e la stretta al credito pesano sulla spesa dei consumatori, i servizi sono indeboliti ulteriormente per il contagio della debole attività dell’industria. L’economia resterà debole per il resto dell’anno», ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde
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