La premier Meloni al Consiglio europeo: «Contro Hamas dobbiamo dare maggior peso all’Autorità nazionale palestinese» – Il video
«Credo che uno degli strumenti più efficaci per sconfiggere Hamas sia dare concretezza e tempistica alla questione palestinese». A dirlo è la premier, Giorgia Meloni, arrivando al consiglio straordinario europeo a Bruxelles, specificando inoltre come sia necessario «dare maggiore peso all’Autorità nazionale palestinese. Questo – sottolinea Meloni – è un ruolo che l’Ue può giocare per una soluzione di medio-periodo. Nell’immediato c’è il tema umanitario, degli ostaggi, dei cittadini stranieri che devono uscire dalla Striscia di Gaza e la questione del valico di Rafah». Meloni, nel punto stampa pre-vertice, ha ribadito «l’impegno comune per una de escalation e un conflitto che potrebbe avere delle proporzioni inimmaginabili. Su questo c’è pienezza e unità di intenti e sicuramente il dibattito di oggi servirà a capire nel concreto che cosa l’Ue possa fare, cioè un ruolo importante in questa fase», conclude.
In materia di immigrazione, la premier si è detta «Soddisfatta della lettera di von der Leyen, che ringrazio». Dimostra che «L’Ue intende andare avanti concretamente sull’immigrazione», ha detto Meloni. Nel comunicato inviato ai 27 Paesi dell’Ue, la numero uno della Commissione ha sottolineato il bisogno di un «rafforzamento della cooperazione in materia di rimpatri» come «elemento centrale della nostra risposta ai movimenti irregolari e il nostro più potente strumento dissuasivo. Il rimpatrio dei migranti irregolari resta una sfida che dobbiamo superare insieme». Per von der Leyen, inoltre, «I recenti attentati terroristici in Francia e Belgio hanno evidenziato la necessità di potenziare la cooperazione transfrontaliera» e «intensificare gli sforzi e garantire un rapido ed efficace rimpatrio dei migranti irregolari», conclude. Prima del punto stampa coi giornalisti, Meloni – stando a fonti Ansa – ha inoltre avuto un trilaterale con Macron e Scholz al termine dell’incontro con i leader di Serbia e Kosovo per favorire la ripresa dei negoziati e del percorso di distensione. «Nel trilaterale eravamo impegnati eravamo impegnati su un altro scenario critico, quello tra Serbia e Kosovo, sulla base di una lavoro molto lungo. Abbiamo chiesto ai leader di fare dei passi in avanti rispetto all’implementazione dei documenti e degli accordi che sono stati redatti nei scorsi anni».
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