Strage a Lewiston nel Maine. Twitter/X sospende l’account “Robert Card”
L’uomo ricercato per la strage a Lewiston nel Maine, Robert Card, avrebbe condiviso dal proprio account Twitter/X diversi contenuti etichettati come «estrema destra americana». La piattaforma di Elon Musk lo ha sospeso a tempo di record, senza fornire al momento una spiegazione valida. Prima dell’intervento dei moderatori di Twitter/X, diversi utenti e giornalisti sono riusciti ad effettuare e pubblicare qualche screenshot della timeline e dei “mi piace”. Al momento non possiamo confermare con estrema certezza che si tratti dell’account personale del ricercato.
L’account @RobertC20041800, creato nel novembre 2022, riportava la foto del ricercato Robert Card (archiviato qui). Oltre al nome, anche la foto profilo pare corrispondere. In uno degli screenshot vengono mostrati i “mi piace” a un contenuto di Tucker Carlson, il controverso ex conduttore di Fox News attualmente “star” di Twitter/X, in cui definiva il «movimento trans» come il «naturale nemico» del Cristianesimo.
Gli screenshot effettuati e condivisi da diversi utenti su Twitter/X riportano gli stessi contenuti. Dopo il “mi piace” a Carlson viene riportato quello al tweet di Donald Trump Jr dove parla di «omicidi di massa trans/non binari» suggerendo di non discutere sull’uso delle armi da fuoco, ma sui «pazzi che spingono il loro genere affermare cazzate sui nostri figli?».
L’altro tweet riportato negli screenshot è quello del repubblicano Dinesh D’Souza. Condannato per finanziamento illecito durante la campagna elettorale, poi graziato dal repubblicano Donald Trump, nel tweet difendeva la vendita delle armi ponendo un paragone con i morti causati dagli incidenti stradali.
Un altro utente pubblica lo screenshot di un tweet dove l’account @RobertC20041800 parla di omicidi di massa: «Mass murderer for a wnba player great job keep up the good work». Considerata la data, l’otto dicembre 2022, il commento dell’account risulta collegabile allo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia: quello tra la cestista americana Brittney Griner e il trafficante d’armi russo Viktor Bout.
Lo stesso tweet viene riportato in uno screenshot (qui sotto) del “cacciatore di troll” Josh Russell, confermando il collegamento con lo scambio di prigionieri. Dallo screenshot notiamo che la presenza dell’account, attribuito alla ricercato della strage, era più attivo nel seguire e approvare i contenuti altrui piuttosto che a crearne di propri (appena a 2 tweet dal 2022).
Risulta evidente che a seguito della strage gli utenti su Twitter/X abbiano cercato un account riconducibile al ricercato per poi cercare eventuali contenuti riguardanti la vendita e l’uso delle armi.