Giorgia Meloni e la riforma costituzionale: «Porteremo l’Italia nella Terza Repubblica»
«Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica». Parola della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio alla convention della Dc a Saint Vincent organizzata da Gianfranco Rotondi. «In questi decenni – ha dichiarato la premier – il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristiano-liberale».
Elezione diretta del presidente del consiglio e fiducia “tutelata”
Ma esattamente cosa ha in mente il governo nel suo progetto di riforma costituzionale? La settimana prossima è programmato l’arrivo in Consiglio dei ministri. Secondo le indiscrezioni raccolte qualche giorno fa da La Stampa – si andrebbe verso una elezione diretta del Presidente del Consiglio, con una riforma in senso maggioritario della legge elettorale. Come se fosse un sindaco. Attenzione però. In Italia abbiamo governi molto ballerini, e con poca vita. Se il governo crolla che succede? Qui spunterebbe, nel progetto del centrodestra, l’opzione di cambio del premier scelto dalla stessa maggioranza che ha vinto le elezioni. Come, ricorda il quotidiano torinese, accadde nel 1994 con la caduta del primo Governo Berlusconi e la formazione, pienamente legittima per Costituzione, del Governo Dini.
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