Il Dipartimento di Stato Usa punta diritto sull’asse fra Hamas e Turchia. Congelati i beni di due donne della finanza e di alcune ong
Si chiamano Arwa Mangoush e Gulsah Yigidoglu e sono le due donne al top della finanza turca entrate nel mirino del Dipartimento di Stato Usa che ha congelato tutti i loro beni accusandole di essere sponsor finanziarie del terrorismo palestinese e in particolare del gruppo di Hamas. La prima pure vivendo a Istanbul è di origine saudita, mentre la seconda è turca anche di nascita. E sono state colpite dalle misure antiterrorismo americano insieme ad Alaeddin Senguler, che insieme a loro è grande azionista del fondo immobiliare turco Trend GYO.
Chi c’è dietro i finanziamenti ad Hamas
Secondo le accuse degli Usa che venerdì scorso hanno inserito i tre in una lunga lista di persone fisiche, ong e società finanziatrici di Hamas i cui beni sono stati congelati, il capitale di Trend GYO sarebbe in realtà direttamente in mano all’organizzazione terroristica che governa la striscia di Gaza. E i tre sarebbero in realtà solo prestanome di Hamas attraverso cui Musa Muhammad Salim Dudin, membro dell’ufficio politico dell’organizzazione terroristica in Cisgiordania, avrebbe tentato di nascondere la proprietà del fondo immobiliare turco. Fra le prove dell’accusa americana c’è anche il fatto che Amer Kamal Sharif Alshawa, CEO di Trend GYO, sarebbe stato negli ultimi anni membro dei consigli di amministrazione delle società finanziarie di Hamas. Sempre in Turchia poi risiede Ahmed Sadu Jahleb, segretario del portafoglio di investimenti finanziari di Hamas.
La nota del fondo turco
Trend GYO ha replicato oggi agli americani con un comunicato inviato alla Reuters negando di avere mai fornito sostegno finanziario ad Hamas o ad altre organizzazioni terroristiche. Nel comunicato il fondo ha dichiarato di essere stata fondata con capitale straniero e di essere un’istituzione orientata al profitto, soggetta a regolari controlli da parte del Capital Markets Board turco che agisce secondo il principio della trasparenza. «La nostra società non fornisce sostegno finanziario ad alcuna organizzazione ed è impossibile che lo faccia, date le leggi a cui è soggetta», ha concluso, anche se non avrà diritto di ricorrere contro il provvedimento del Dipartimento di Stato Usa perché i beni congelati sono quelli dei suoi principali azionisti.
Spunta una ong tra i finanziatori del gruppo terroristico
Nella lista americana, che aggiorna quella già emanata il 18 ottobre scorso dopo gli attacchi terroristici ad Israele, è stata inserita anche una Ong con sede a Gaza: la Al Ansar Charity Association conosciuta in Europa anche come Al-Ansar Charitable society, che avrebbe trasferito decine di milioni di dollari alla Fondazione dei Martiri controllata direttamente dall’ufficio politico del movimento terroristico.
(in copertina l’home page del sito del fondo immobiliare turco nel mirino Usa)