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Gaza, prosegue l’avanzata di Israele. Netanyahu: «È la terza fase della guerra». E l’Idf libera una soldatessa rapita

30 Ottobre 2023 - 18:00 Redazione
La militare liberata si chiama Ori Magidish, è in buone condizioni ed è già stata messa in contatto con la famiglia

Una soldatessa israeliana, rapita da Hamas lo scorso 7 ottobre, è stata liberata dell’Idf nell’operazione di terra sulla Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto il portavoce dell’esercito e lo Shin Bet. Si chiama Ori Magidish, è in buone condizioni ed è già stata messa in contatto con la famiglia. La militare era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz. «L’esercito e lo Shin Bet – hanno aggiunto – faranno ogni sforzo per liberare anche altri ostaggi». Intanto, prosegue l’avanzata di Israele a Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Natanyahu ha sottolineato in serata che Israele «è entrato nella terza fase della guerra con l’esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia», ha detto il premier in apertura del consiglio dei ministri. «La prima fase – ha spiegato – era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l’estensione della penetrazione via terra nella Striscia».

L’Idf: «Eliminati 4 alti esponenti militari di Hamas»

Nel centro di Israele, e anche a Gerusalemme, stanno risuonando le sirene di allarme anti missili da Gaza. Il portavoce militare dell’esercito israeliano ha fatto sapere che i soldati che combattono contro Hamas dentro Gaza hanno sventato «tentativi di attacchi da parte di numerose cellule terroristiche che cercavano di colpire le truppe». Inoltre – ha aggiunto – sono stati eliminati 4 alti esponenti militari di Hamas. Si tratta di: Jamil Baba, comandante della forza navale nella Brigate centrale; di Muhammad Safadi, comandante dell’unità missili anti tank del Battaglione Tuffah; di Muwaman Hijazi, un operativo di spicco anche lui dell’unità dei missili anti tank e di Muhammad Awdallah, un senior nel dipartimento produzione di Hamas. Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza, secondo quanto dichiarato dal ministero della Sanità di Hamas, è salito a 8.306, di cui 3.457 bambini. E la madre di Shani Louk ha fatto sapere che sua figlia è morta.

Carri armati a Sallah-a-din

Fonti locali avevano affermato all’agenzia di stampa Ansa che le truppe israeliane stanno colpendo Sallah-a-din, l’arteria principale che attraversa l’intera striscia di Gaza. Successivamente, i carri armati che avevano raggiunto l’area si sarebbero ritirati. Secondo testimoni sul posto militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya. «Abbiamo esteso la nostra attività all’interno della Striscia, aumentando le forze coinvolte», ha confermato il portavoce dell’esercito Daniel Hagari. «Non dirò comunque dove sono situate le nostre forze perché la loro sicurezza è prioritaria». Intanto è ripreso, dopo qualche ora di pausa, il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia, soprattutto nella cittadini di Netivot.

Crosetto: «Pronti ad aiutare la popolazione civile»

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha teso una mano verso i civili di ambo le parti, affermando: «È necessario fare una chiara distinzione tra Hamas, che è una organizzazione terroristica pericolosa che punta alla distruzione dello Stato di Israele, e il destino, presente e futuro, del popolo palestinese che sta patendo, per colpe non sue, lutti e drammi pesantissimi. Ecco perché la Difesa è pronta, con tutti i suoi assetti a compiere tutto il possibile per aiutare la popolazione civile e, appena possibile, fornire generi e beni di prima necessità, oltre che ad evacuare civili, sia stranieri che israeliani che arabi, i quali ne facessero richiesta per ragioni di salute».

La ragazza rapita

La madre di Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana rapita da Hamas e riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda su una jeep, ha fatto sapere che sua figlia è morta. Nelle scorse settimane era emerso che Shani fosse ancora viva ma “gravemente ferita” in un ospedale di Gaza. La famiglia aveva fatto diversi appelli di aiuto al governo tedesco. Il 7 ottobre Shani Louk stava partecipando al rave musicale attaccato dai terroristi di Hamas. La madre di Shani Louk avrebbe ricevuto dall’esercito israeliano la conferma della morte della figlia. Secondo quanto dichiara la sorella della ragazza, sentita da Bild, non sarebbe stato ancora rinvenuto il cadavere della ragazza. Ci sarebbero però prove tramite il Dna di un osso del cranio. La famiglia aveva fornito il Dna della ragazza già da tempo, per eventuali riscontri. La madre della giovane ipotizza ora che Shani sia stata uccisa lo stesso 7 ottobre, con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Di diverso avviso il presidente d’Israele Isaac Herzog, che ha commentato: «Questi animali barbari e sadici le hanno semplicemente tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano. È una grande tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia».

Le operazioni

Al contempo, continuano ad aumentare le operazioni delle forze armate israeliane a Gaza. Secondo quanto riferisce il portavoce militare, nella notte sarebbero stati uccisi dozzine di terroristi «che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati». Negli ultimi giorni sono stati «oltre 600» gli obiettivi colpiti. Tra questi, fa sapere il portavoce, vi sono «depositi di armi, dozzine di postazioni di lancio di missili anti tank, nascondigli sotterranei e luoghi di addestramento usati da Hamas». Nella notte c’è stato un raid dei soldati dell’esercito di Israele nella città di Jenin in Cisgiordania. Il bilancio, riporta il ministero della sanità dell’Autorità nazionale palestinese citato da Wafa, è di quattro palestinesi morti e nove feriti.

Raid in Siria

In risposta al lancio di razzi di ieri sera, 29 ottobre, dalle alture del Golan verso Israele, una serie di aerei da combattimento israeliani hanno colpito diversi siti nel sud della Siria. L’agenzia di stampa Sana, riporta che l’aeronautica israeliana ha colpito postazioni dell’esercito siriano nel governatorato meridionale di Deraa. E Damasco fa sapere che nell’attacco sono state danneggiate due strutture militari. Nella Siria orientale al confine con l’Iraq, nella notte è stata colpita una base militare dei Pasdaran iraniani da un attacco aereo condotto da non meglio identificati jet militari. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria riferisce che il raid avrebbe preso di mira la base della 47/a Brigata dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) iraniani di stanza ad Abukamal, al confine tra Siria e Iraq.

L’appello di Tajani

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando a Rtl, ha voluto lanciare un appello: «Il messaggio che abbiamo mandato in maniera molto chiara agli israeliani, lo stesso messaggio del presidente degli Stati Uniti Biden, è quello di fare grande attenzione alla popolazione civile (a Gaza) perché un conto è colpire giustamente le centrali terroristiche di Hamas un conto è la popolazione civile che Hamas usa come scudi umani». Bisogna, ha aggiunto, «fare in modo che la situazione non degradi».

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