Maltempo, allagamenti e danni anche in Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il lago di Como vicino all’esondazione
Milano non è l’unica città colpita dal maltempo delle scorse ore. In diverse zone del Nord Italia si sono verificati danni per le raffiche di vento e i forti nubifragi della notte tra lunedì 30 e martedì 31 ottobre. In Valtellina e Valchiavenna sono numerosi gli interventi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Sondrio. I problemi più frequenti segnalati nella notte sono stati allagamenti, piccoli smottamenti e caduta di alberi pericolanti. Diversi i passi alpini chiusi per neve o transitabili unicamente con catene montate, mentre sono sotto stretta osservazione alcuni torrenti della zona, che dopo diversi giorni di piogge intense sono a rischio esondazione. Sempre in Lombardia, anche nel Lodigiano si sono fatti sentire gli effetti del nubifragio. Questa mattina il vento ha raggiunto picchi fino a 70 chilometri orari, causando la caduta di un albero su una corsia della statale via Emilia e bloccando la circolazione. Decine le chiamate ai vigili del fuoco, impegnati a rimuovere alberi e tettoie cadute. Intanto il lago di Como è vicino all’esondazione. A comunicarlo è la protezione civile, che nei giorni scorsi aveva già montato le barriere mobili su Lungo Lario Trento e Trieste. In giornata il livello del lago è destinato a salire e in piazza Cavour verrà posizionata un’idrovora.
Veneto
In Veneto sono stati circa ottanta gli interventi dei pompieri effettuati per il maltempo. A Belluno i vigili del fuoco con il supporto dei volontari hanno effettuato 30 interventi per alberi abbattuti, smottamenti e danni d’acqua. Sono state chiuse la via Feltrina, in località Carpen, e la SP251, in località Soffranco. In provincia di Treviso sono state 21 le chiamate, principalmente per la rimozione di alberi e rami pericolanti. Nel comune di Carbonera sono in corso le verifiche per la messa in sicurezza dei tetti di alcune abitazioni, soprattutto dopo che le raffiche di vento hanno causato il distacco totale della copertura di un capannone agricolo di 300 metri quadrati.
Friuli-Venezia Giulia
Lungo il litorale friulana, da Trieste fino al confine con il Veneto, si registra alta marea, con picchi di oltre un metro, vento forte di scirocco e piogge intense cadute fino a 150mm. A Trieste il livello del mare è salito fino a raggiungere i bordi dei ponti in Canal grande, impedendo il transito delle barche, così come anche al Molo Audace e alla Scala reale, dove l’acqua è salita al di sopra dei gradini ma senza raggiungere la strada né piazza Unità d’Italia. A Grado, invece, il picco di marea, raggiunto alle 23:15 di ieri, ha causato allagamenti ma è ancora presto per verificare eventuali danni. La Protezione civile ha segnalato uno smottamento a Savogna, nelle Valli del Natisone (Udine), lungo una strada comunale. Nelle ultime 24 ore sono caduti 200 mm di pioggia sulle Prealpi Carniche e fino a 150 mm anche sulle Alpi e Prealpi Giulie. Le raffiche di vento in quota hanno raggiunto punte di 150 km/h sul monte Rest e sul monte Matajur.
Le previsioni
E intanto le previsioni meteo non fanno ben sperare. Secondo gli esperti durerà almeno per altri dieci giorni la sfilza di perturbazioni sull’Italia, in un quadro europeo che resta dominato da cicloni atlantici. «Sull’Europa occidentale avremo un ciclone potente che condizionerà fortemente il tempo anche in Italia – osserva Antonio Sanò, fondatore de Il Meteo -. In particolare, il crollo della pressione è previsto da giovedì 2 novembre tra Irlanda e Inghilterra, e da qui i fronti perturbati scenderanno velocemente verso il Mediterraneo. Sono attese ancora delle piogge forti in mattinata sulla Toscana e tra Lombardia orientale e Triveneto con alcuni fenomeni sulla fascia tirrenica fino alla Campania; dal pomeriggio entreremo dentro un timido miglioramento, una tregua che regalerà ancora sole e caldo all’estremo Sud con 31°C in Sicilia, 28°C in Calabria e Puglia e addirittura 26°C a Matera a 401 metri di quota».