I quattro italiani usciti da Gaza: «Il nostro pensiero va a ciò che lasciamo»
Sono Laura Canali di Human Rights Watch, Maya Papotti di Azione contro la fame, Giuditta Brattini dell’associazione Gazzella e Jacopo Intini di Cooperazione internazionale Sud Sud con la moglie palestinese Amal Khayal, capomissione, conosciuta tre anni fa proprio a Gaza. Sono questi i primi italiani che hanno varcato il valico di Rafah e sono usciti da Gaza. Il gruppo, spiega il Corriere, ha parlato con Meri Calvelli, cooperante dell’Acs (Associazione di cooperazione e solidarietà), loro amica da anni. «Ce ne andiamo – hanno detto in coro Jacopo, Amal e gli altri – ma il nostro pensiero ora va a ciò che lasciamo, al disastro di Gaza. I bombardamenti continuano, non si sono mai fermati e adesso che siamo fuori, vogliamo ancora rilanciare l’appello di tutte le Ong internazionali per il cessate il fuoco e l’ingresso degli aiuti umanitari». «Avevamo appena realizzato un progetto bellissimo – continua Amal – Avevamo trasformato una discarica in un parco pubblico a disposizione dei giovani di Gaza. Ora mi si gela il sangue al pensiero che su quel parco stazionano i carri armati di Israele». Il gruppo ha davanti a sé cinque ore di viaggio verso il Cairo, scortati dai nostri carabinieri, poi il rientro in Italia. L’operazione è stata portata a termine grazie al lavoro congiunto dell’ambasciata a Tel Aviv, del Consolato generale a Gerusalemme e dell’ambasciata al Cairo, col coordinamento dell’Unità di Crisi e dei servizi. Gli italiani da evacuare a Gaza erano 19: 7 con passaporto italiano, altri 7 con doppio passaporto e 5 cooperanti palestinesi. Adesso, spiega la testata, ne rimangono 14 da evacuare.
(in copertina Il console Federico Novellino con i primi italiani usciti da Gaza, foto Ansa)