Morte Matthew Perry, i primi test dell’autopsia sulla star di Friends: «Negativo a fentanyl e metanfetamine»
La morte di Matthew Perry, l’attore 54enne diventato celebre nei panni di Chandler Bing nella serie tv Friends, non sarebbe stata causata da un’overdose da fentanyl e metanfetamine. È ciò che stabiliscono – scrive Tmz – i primi risultati dei test effettuati sul corpo di Perry, trovato senza vita il 28 ottobre scorso nella vasca idromassaggio di casa sua a Pacific Palisades, Los Angeles. Nonostante le analisi preliminari abbiano escluso l’abuso di questo tipo di droghe, investigatori e personale sanitario stanno aspettando i risultati di test tossicologici più approfonditi per chiarire le cause del decesso. Per avere dati più precisi, che escludano l’abuso di qualsiasi sostanza stupefacente, riporta il sito di gossip americano, si dovrà tuttavia attendere il referto dell’autopsia che potrebbe arrivare tra 4-6 mesi. Al momento risulta che i farmaci da prescrizioni rinvenuti nell’abitazione dell’attore siano stati regolarmente prescritti, nonché conservati in appositi contenitori. La star di Friends ha alle spalle anni difficili, con periodi di dipendenza da oppiacei e alcolismo che gli avevano causato numerose complicazioni mediche. Nelle sue memorie, uscite lo scorso anno, Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing, Perry aveva raccontato i suoi problemi, anche sul controllo del peso e le dipendenze, iniziate dalla tenera età di 14 anni. Tuttavia, le persone intorno all’attore avevano confermato come negli ultimi anni il 54enne era sobrio e stava bene.