Latina, le accuse degli alunni al prof di religione: «Ha spento la tv e mi ha fatto spogliare»
Alessandro Frateschi è un professore di religione arrestato a Latina con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di minori e dei suoi studenti. Il caso è nato dai racconti di alcuni studenti del liceo scientifico Majorana. La garante dell’infanzia Monica Sansoni ha visionato alcune delle chat tra l’insegnante e i suoi studenti e ha inviato tutto alla procura. Frateschi lavorava anche in una casa famiglia e in una parrocchia a Terracina. Il vescovo Mariano Crocetta ha revocato l’idoneità all’insegnamento. E l’ha sospeso dalla carica di diacono permanente. Il Gip ha disposto per lui i domiciliari. A settembre un’altra accusa di violenza sessuale nei confronti di un minore di 14 anni. Oggi l’edizione romana di Repubblica racconta cosa ha detto agli inquirenti il ragazzino: «Quando sono arrivato ha spento la televisione e mi ha fatto spogliare. Io tentennavo e gli dicevo: sono troppo piccolo per queste cose. Ma lui mi diceva di stare tranquillo».
Il Sexual Stage
Gli studenti sostengono che Frateschi inviava messaggi tramite Instagram. All’inizio normali, poi sempre più spinti. E che usava la pratica del sexual stage, che consiste nel cingere i fianchi e le gambe delle vittime. «Quando ho capito cosa stava facendo ho provato a stare lontano da lui», ha denunciato uno degli studenti. «Anche perché sapeva che i fianchi erano una parte che non volevo mi si toccasse. Lui continuava a toccarmerli e a stringerli. Questa cosa mi infastidiva terribilmente». Un disagio che ha spinto i ragazzi a parlare con la prof di italiano. «Solo in tale situazione mi sono reso conto che i messaggi che avevo ricevuto non erano corretti e ho iniziato ad avere paura». L’indagato deteneva anche una grande quantità di materiale pedopornografico. «Realizzato utilizzando minori di anni 18 e disegni ritraenti soggetti, verosimilmente minorenni, intenti a compiere o subire pratiche e atti sessuali». Il materiale è stato scoperto durante le perquisizioni in seguito alla seconda denuncia. Lui si è difeso così: «Sapevo che aveva difficoltà. Non c’era nulla di sessuale. Volevo solo vedere se stava bene».
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