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Monopoli, aggredisce l’ex compagna riducendola in fin di vita. «Le ho dato tante coltellate che spero sia morta. Io poi mi ammazzo»

03 Novembre 2023 - 21:23 Redazione
Le parole, deliranti, dell'uomo prima che lo fermassero i carabinieri. La coppia ha un figlio di tre anni. Le condizioni della 35enne sono gravissime

«Ho fatto una cazzata». Queste le parole, davanti ai carabinieri, di Giuseppe Ambriola, 35 anni, che ieri a Monopoli, nel barese, ha accoltellato la sua ex compagna, Addolorata Colavitto, di 35 anni, con cui ha avuto un figlio. L’uomo si è accanito sulla donna trafiggendola una ventina di volte con un coltello e riducendola in fin di vita. Ora si trova in stato di fermo per tentato omicidio. Addolorata, giunta in codice rosso all’ospedale San Giacomo di Monopoli, è stata trasferita con urgenza al Policlinico di Bari. Le sue condizioni sono gravi. Oltre al collasso di un polmone, ha danni a un occhio e diversi traumi all’addome e al torace. «Mi ha rovinato la vita», avrebbe scritto l’uomo in un biglietto lasciato alla sua ex suocera. Perché era convinto che la ex, sua coetanea e impiegata in una azienda agricola, lo tradisse. Più volte, dopo la nascita del piccolo nel 2020, avevano litigato, più volte era finita male tanto che lei lo aveva denunciato per maltrattamenti e atti persecutori. La donna, temendo il peggio, portava con sé un mattarello in legno. Lo stesso che sua madre ha usato nell’estremo tentativo di difenderla. Ambriola, dopo aver infierito sulla ex compagna. ha vagato diversi minuti in auto prima di esser stato fermato dai militari. In quel lasso di tempo ha chiamato il suo datore di lavoro: «Ho accoltellato la mia compagna. Le ho dato tante coltellate che spero sia morta. Io poi mi ammazzo». Non lo ha fatto perché i carabinieri sono riusciti a geolocalizzarlo attraverso lo smartphone e a bloccarlo. A loro ha detto che si sarebbe consegnato solo se fosse stato sicuro che il figlio avuto dalla vittima sarebbe stato tolto alla madre. Parole deliranti messe nere su bianco su un altro biglietto indirizzato al figlio. Perché il 35enne, agricoltore con diversi precedenti penali, aveva preparato tre brevi lettere: per la madre della ex, per i suoi genitori e per il bambino avuto con Addolorata, di appena tre anni.

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