Roma, addio alla sezione senza voti del liceo Morgagni: perché è stato bloccato l’esperimento pilota e cosa succede ora
La sezione senza voti del liceo scientifico Morgagni di Roma è stata chiusa con una decisione del collegio docenti, con 37 voti a favore dello stop e 36 contrari. Solo le classi in cui è stato implementato il cosiddetto metodo finlandese, basato su giudizi al posto dei voti, riduzione delle verifiche e interrogazioni, enfasi sul lavoro di gruppo e riduzione dello stress, completeranno il ciclo, dopodiché il progetto sarà abbandonato.
Le cause della scelta
La decisione sembra essere il risultato di una situazione complessa, caratterizzata da invidie, conflitti interni tra docenti e altre controversie. Un anno fa, un articolo del Corriere della Sera aveva dato notorietà alla “Scuola delle relazioni e della responsabilità”, come era stata chiamata la sezione G del Morgagni, attirando l’attenzione dei media. E la sezione era diventata un modello da seguire per molti istituti superiori ed era oggetto di studio nell’ambito del corso di Pedagogia presso la Sapienza. Una situazione che non piaceva a tutto il corpo docente, fortemente diviso e, secondo alcuni, in parte invidioso di questa notorietà. Il professor Enzo Arte, che aveva ideato il metodo otto anni fa e aveva lanciato la sperimentazione in Italia, esprime oggi con il Corriere, il suo dispiacere per la decisione presa. Ritiene che il successo del progetto abbia infastidito alcuni docenti che erano contrari all’eliminazione dei voti. La sezione G continuerà solo nelle classi attualmente coinvolte, ma in futuro dovrà essere avviata su iniziativa individuale dei docenti, causando una pausa nell’innovazione.
La reazione dei genitori
La decisione ha generato malcontento tra i genitori degli studenti della sezione G e tra coloro che avrebbero voluto iscriversi per il prossimo anno. Alcuni genitori chiederanno spiegazioni alla dirigente scolastica Patrizia Chelini e cercheranno di far riesaminare la decisione in Consiglio d’Istituto. La preside prova a frenare, sostenendo che la situazione non cambierà significativamente e che i docenti che seguono il metodo finlandese non saranno costretti a cambiarlo. Tuttavia, non sarà più possibile iscriversi alla sezione senza voti. Chelini sostiene che la decisione del collegio docenti è stata motivata dalla mancanza di equilibrio nella formazione delle prime classi, con alcuni studenti che richiedevano la sezione G forse per motivi diversi dall’effettiva volontà di seguire questo approccio. La decisione avrà un impatto significativo sul piano triennale di offerta formativa (Ptof), che dovrà essere modificato, eliminando la possibilità di scegliere il percorso senza voti fino al 2025. In generale, la situazione sembra rappresentare una sconfitta senza una chiara giustificazione, se non la rivalità tra i docenti che ha creato un ambiente ostile e ha portato alcuni a cambiare scuola. Alcuni sostengono che il metodo finlandese, basato sui progressi individuali, dovrebbe essere sostenuto anziché abbandonato.
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