Chi è e cosa voleva Salman E., il 35enne turco che ha bloccato per 22 ore l’aeroporto di Amburgo
Si chiama Salman E., ha 35 anni ed è un cittadino turco, l’uomo che questo weekend ha tenuto sotto scacco per 22 ore le autorità tedesche ed in particolare quelle che sovrintendono alla gestione dell’aeroporto Helmut Schmidt di Amburgo. Lo scalo è rimasto bloccato dalle 20 circa di ieri sera, sabato 4 novembre, sino quasi alle 18 di oggi, quando, ad alcune ore dalla sua cattura, è tornata la piena operatività dei voli in partenza e in arrivo. Ma chi era e cosa voleva davvero il 35enne? Secondo quanto accertato sin qui dai media tedeschi, al centro del gesto estremo c’erano i dissidi con l’ex moglie sulla gestione della figlioletta di 4 anni, tenuta di fatto in ostaggio per tutta la serata di ieri, la notte e metà di questa domenica sulla pista dell’aeroporto. L’obiettivo dell’uomo era sottrarla all’ex compagna e portarla con lui in Turchia, ad ogni costo. Per questo Salman E., una volta impossessatosi della bimba, ha guidato verso lo scalo aeroportuale, sfondato le barriere e puntato la macchina dritto verso un velivolo di Turkish Airlines, già carico di passeggeri e pronto per il decollo verso la Turchia. Per far valere la sua “volontà”, l’uomo non ha lesinato altri gesti violenti. Una volta sulla pista, ha lanciato due bottiglie incendiare dalla sua Audi, come ha ricostruito Thomas Gerbert, portavoce della polizia federale, e ha anche sparato in aria diverse volte. Ma le forze dell’ordine non hanno risparmiato mezzi per evitare il peggio, dispiegando circa 920 agenti di polizia fatti accorrere da sette regioni tedesche, e al contempo costituendo fin da subito (o quasi, dalle 22 di ieri sera) un calle di contatto con l’uomo per trattare la sua resa.
Il precedente tentativo di sequestro e la trappola all’ex moglie
Una volta conclusasi senza conseguenze gravi la vicenda, è emerso che l’uomo è recidivo: era infatti già stato condannato per sequestro di minori, scrive il sito del settimanale Der Spiegel citando un portavoce della polizia della cittadina di Stade. Il 35enne aveva soggiornato in Turchia con la figlia senza autorizzazione per diversi mesi l’anno scorso – tra marzo e settembre – ed era stato di conseguenza «condannato a una multa». Quella volta però Salman E. aveva portato via la piccola, passando per la Bulgaria fino al suo Paese d’origine, ricorda il sito di Bild. Quella volta prevalse la soluzione negoziata “in famiglia”: secondo quanto riferito da un’amica, ai media tedeschi, la mamma della bambina volò in Turchia, parlò con il suo ex e riuscì a riportarla in Germania. Oggi, a poco più di un anno di distanza, il nuovo folle gesto dell’uomo: «era disoccupato e non voleva nemmeno imparare il tedesco», ricorda la stessa fonte conoscente della coppia. E per mettere in atto il suo piano criminogeno ha teso una vera e propria trappola all’ex moglie, la 38enne Sevda E. Ha utilizzato un annuncio di vendita pubblicato su internet dalla donna e, attraverso un falso indirizzo e-mail, ha organizzato l’incontro in cui ha rapito la figlia. Meno di un’ora dopo era già sulla pista dell’aeroporto di Amburgo. In una vicenda che poteva trasformarsi in dramma, e invece dopo 22 ore avrà lasciato solo una gran paura nel vissuto della piccola.