Fiorentina-Juventus si farà, l’annuncio ufficiale. La curva Fiesole non ci sarà, ignorato l’appello di Giani e Renzi
Fiorentina e Juventus scenderanno in campo domenica sera alle 20.45 allo stadio Franchi. Nessun rinvio, lo ha deciso l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza «perché non ricorrono i motivi per disporlo», si legge in una nota. L’Osservatorio si è confrontato e coordinato con le autorità provinciali di pubblica sicurezza con la Lega Serie A. «Sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, di competenza dell’organismo», questo il parere dell’ente, non ci sono motivo per rinviare la partita, e nel comunicato si aggiunge che «per lo svolgimento dell’incontro di calcio di questa sera sono state destinate risorse delle forze dell’ordine non sottratte in alcun modo da quelle impegnate nelle attività’ di soccorso alla popolazione colpita dall’alluvione». La richiesta di riprogrammare la partita era partita dalla curva Fiesole dei tifosi viola ed era stata rilanciata dagli amministratori locali.
La richiesta di Renzi
La richiesta della curva Fiesole è stata riassunta puntualmente dal leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Dopo quello che è successo in Toscana col maltempo come si fa a giocare oggi? E infatti i tifosi lo hanno capito bene proponendo di rinviare la partita». Continua l’ex sindaco del capoluogo toscano: «Giocare il match in queste ore non ha proprio senso: ci sono tanti territori ancora in difficoltà intorno a Firenze, non è logico mandare centinaia di poliziotti, carabinieri, soccorritori allo Stadio anziché a Campi Bisenzio o a Quarrata. Chiedere il rinvio è una cosa semplice e doverosa: peccato che solo gli ultras abbiano detto la cosa giusta mentre le Istituzioni invece stiano facendo una cosa profondamente sbagliata». Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: «La decisione sull’opportunità di giocare o meno la partita di stasera spetta solo alla lega calcio Serie A. Il Comune non ha alcuna competenza. Tuttavia condivido le ragioni dei tifosi in questa drammatica circostanza. Io non ci sarò perché dovrò continuare a seguire le operazioni di soccorso con i sindaci del mio territorio metropolitano».
L’appello della Fiesole
«Una parte della nostra città è completamente in ginocchio, case distrutte, vite infrante e mentre continua a piovere si pensa di far giocare la partita di domenica come se non fosse successo nulla. In maniera netta, decisa e categorica la Curva Fiesole chiede che la partita sia rinviata» si legge nell’appello ufficiale dei tifosi che è sostenuto anche da Pupo: «Se fossi nella posizione dei giocatori mi rifiuterei di scendere in campo». Al momento, però, gli unici rifiuti arrivati sono due. Il primo è quello degli ultrà viola, che hanno deciso di non salire sugli spalti della Fiesole. Il secondo è quello della Lega Serie A, inamovibile: la partita si gioca stasera. Concetto ribadito anche ieri dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha aggiunto: «La situazione verrà monitorata da qui alle prossime ore». Nel frattempo, la società viola ha diramato messaggi di solidarietà e reso noto che sta pensando a iniziative di aiuto concreto. Intanto, gli ultrà sono già passati dalle parole ai fatti: ultime ore molti di loro sono stati visti mentre spalavano il fango per strada.
Anche il governatore Giani chiede il rinvio
«È opportuno rinviare la partita Fiorentina-Juventus di stasera a Firenze per la situazione che si è determinata nella Toscana centrale. Io sono ispirato all’unità e alla ricerca di energie, ognuno deve muoversi con propria volontà per fare quello che ritiene opportuno quindi io rispetto tutti perché voglio il rispetto di tutti per quello che facciamo e proprio per quello che facciamo ringrazio i giovani della Curva Fiesole che stasera invece che alla partita saranno a Campi Bisenzio». Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a margine di una conferenza stampa. «Li andrò a trovare nei miei giri, li apprezzo per la scelta che hanno fatto di andare a spalare piuttosto che andare a vedere la partita dimostrando grande identità verso la città, sensibilità e forza dei valori, come avvenne poco più di 20 anni fa», dopo il fallimento della Fiorentina