Da Wilwoosh a Le Coliche: ecco quanto e come guadagnano gli influencer grazie (anche) ai social
Il mondo degli influencer appare sempre più in crescita. Da YouTube a TikTok, passando per Instagram: i social sono oramai un vero e proprio lavoro, e fonte di notevole guadagno. Quali siano gli incassi certi, però, è sempre un tasto dolente. Repubblica ha fatto i conti in tasca ai nomi più noti romani. Tra i più famosi c’è di certo Willwosh, all’anagrafe Guglielmo Scilla, la cui omonima società (Willwoosh srl) avviata con i fratelli vale ben 500 mila euro. Il 35enne ha ottenuto la popolarità grazie soprattuto ai primi video ironici che ha lanciato diversi anni fa su YouTube e che negli anni gli hanno poi permesso di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo. Senza, però, mai abbandonare i video social. Nel 2017 ha lavorato nel celebre musical Grease al teatro Brancaccio di Roma interpretando il protagonista Danny Zuko.
I conti in tasca
Numeri degni di nota quelli della Willwoosh srl che non sono, però, un unicum nel settore. Il duo romano Le Coliche, composto dai fratelli Claudio e Fabrizio Colica, che da anni spopola su YouTube e non solo, contano una cifra che raggiunge quasi i 300mila euro in un anno. Se si scende un po’, vi sono nomi come Andrea Nuzzo, creatore e coordinatore della pagina Unfluencers e noto per aver creato il meme «Sii come Bill», che ha entrate pari a 130 mila euro l’anno. Ma non è tutto oro quel che luccica. Se c’è chi ce l’ha fatta e fa del suo essere influencer un vero e proprio lavoro che – nel bene e nel male – gli assicura introiti certi, c’è anche chi fatica ad avere tutele.
Come si guadagna
Contrariamente a quanto si possa pensare, le visualizzazioni non bastano agli influencer per avere guadagni solidi. Il primo passo per guadagnare, riporta ancora l’edizione romana di Repubblica, prevede quasi sempre la necessità di aprire una società che di fatto poi si configura come una vera e propria agenzia creativa. Poi i ricavi variano a seconda delle diverse attività che si fanno sui social (e non solo), che contano sia gli introiti pubblicitari, le visualizzazioni, gli eventi live e le collaborazioni con aziende. Ma si tratta di numeri altamente variabili. Non vi sono retribuzioni fisse, ma dipende molto dalle imprese. Senza dimenticare le tasse. Le Coliche, ad esempio, su 300 mila euro di ricavi, almeno 70 mila sono di imposte. Willwosh ne sborsa 60 mila, e Nuzzo 7 mila.
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