Processo Ciro Grillo, la studentessa davanti ai giudici per la prima volta: «Non sentivo il mio corpo, non riuscivo a muovermi»
La studentessa italo-norvegese che ha accusato di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria ha parlato oggi – martedì 7 novembre – davanti ai giudici. «Non sentivo il mio corpo e neppure le mie braccia, non riuscivo a muovermi», ha detto Silvia, fra i singhiozzi, durante la deposizione davanti al pm nel tribunale di Tempio Pausania, a Sassari. La giovane – che all’epoca aveva 19 anni – ha raccontato la sua versione sulla notte trascorsa nella villa di Porto Cervo di proprietà della famiglia Grillo, tra il 16 e il 17 luglio, dove – secondo l’accusa – si è consumato lo stupro. Nel corso dell’interrogatorio, la ragazza ha cominciato a raccontare la serata in discoteca. Avrebbe riferito – scrive Ansa – che tutti i presenti «avevano bevuto molto», poi però si è fermata quando la ricostruzione di quello che è avvenuto in Sardegna ha toccato la notte dello stupro. Un crollo emotivo che ha convinto i giudici a interrompere la sua deposizione. A quel punto, è stato quindi chiesto di far continuare il racconto, proteggendo l’allora 19enne con un paravento. Ma l’istanza è stata respinta. A marzo un’amica stretta della vittima aveva confermato di aver ricevuto una chiamata quella notte dello stupro. La testimone aveva riferito che l’amica si trovava in uno stato di incapacità totale, a causa dell’abuso di alcol, e aveva rivelato di aver ricevuto le foto dei lividi sul corpo della ragazza su Snapchat. Intanto, sono due le nuove udienze fissate: quelle del 13 e 14 dicembre (già previste) e quella del 31 gennaio e l’1 febbraio 2024.
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